Pacemaker: Assistenza Infermieristica Pre e Post Impianto

Dario Tobruk 06/10/16
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L’assistenza infermieristica al posizionamento del pacemaker è fondamentale per un esito favorevole al paziente. Ma per quanto possano le tecniche chirurgiche, raggiunte oggi, essere efficaci e rapide, l’assistenza rimane sempre difficile e ricca di imprevisti. In questo articolo una guida riassuntiva del percorso assistenziale del paziente che ha impiantato un pacemaker dal ricovero alla dimissione, senza dimenticare la corretta educazione!

Indice dell’articolo


 

Assistenza infermieristica pre e post posizionamento di pacemaker

Cosa è un pacemaker?

Il pacemaker è un dispositivo di stimolazione elettrocardiaca costituito da un circuito elettronico, una batteria e 1 o + elettrocateteri (sonde resistenti che permettono l’induzione dello stimolo elettrico dalla camera al tessuto cardiaco).

Esistono varie tipologie e varie funzioni e calibrazioni per un pacemaker cardiaco: la scelta di un dispositivo piuttosto di un altro dipenderà essenzialmente dalla patologia eccito-conduttiva presentata dal paziente, dalle linee guida nazionali e dalle scelte del medico cardiologo/elettrofisiologo.

In generale i pacemaker si dividono in:

  • Monocamerale, PM collegato ad un singolo elettrocatetere predisposto a stimolare una sola camera cardiaca(atrio o ventricolo destro).
  • Bicamerale, PM collegato a due elettrocateteri che stimolano sia l’atrio che il ventricolo destro (solitamente).
  • Biventricolare, tre elettrocateteri in atrio dx, ventricolo dx e in prossimità della superficie esterna della parete laterale del ventricolo sinistro.

I dispositivi inoltre non si limitano ad indurre soltanto lo stimolo elettrico, ma attraverso particolari algoritmi programmabili da ingegneri e medici, registrano l’attività elettrica spontanea del cuore ed intervengono soltanto per quanto programmato e necessario per il paziente.

Come viene posizionato un pacemaker?

Chirurgicamente, in un ambiente asettico. Attraverso una grossa vena (cefalica o succlavia) della regione alta del torace, generalmente a sinistra. Utilizzando la guida di raggi x e mezzi di contrasti si raggiungono le camere cardiache con le sonde del PM. In seguito verrà confezionata una sacca sottocutanea in cui verrà posizionato il dispositivo a lungo termine.

Non c’è assistenza senza monitoraggio attento!

Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera. Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.

Guida al monitoraggio in Area Critica

Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio.   A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.

a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | 2015 Maggioli Editore

15.00 €  14.25 €

Assistenza Infermieristica Pre – Impianto Pacemaker

Ricovero (1 o + giorni prima dell’impianto)

  1. L’infermiere di reparto si presenta con nome, cognome e qualifica.
  2. Accompagna il paziente nella stanza di degenza assegnata e mobilizzazione a letto.
  3. Accettazione del paziente, compilazione della cartella clinica e infermieristica :
    • si raccolgono i dati anagrafici
    • si raccolgono tutti i dati utili alla pianificazione dell’assistenza infermieristica
    • richiedere nominativo e numero di telefono di caregiver prossimi al pz per eventuali comunicazioni o necessità.
    • si elencano le norme che regolano la presenza dei familiari e di comportamento dei pazienti (come evitare se non assolutamente indispensabile di allontanarsi dall’UO ed eventualmente di avvisare il personale di reparto.)
    • si rilevano indicazioni particolari sulla diete e su esigenze di natura religiose e culturali del paziente (i pazienti Testimoni di Geova sono generalmente contrari all’emotrasfusione, segnalare la situazione al medico)
    • rilevare tutti quei dati non ancora elencati e richiesti dal vostro PDTA aziendale
  4. Si informa il paziente sulla preparazione per la procedura di impianto pacemaker.
  5. Rilevazione dei parametri vitali: TC°, PA, FC, FR, SpO2, Peso, ecc…
  6. Esecuzione di ECG a 12 derivazioni ed applicazione se richiesto di monitoraggio ecg continuo (esempio telemetria ecg).
  7. Esecuzione dei prelievi ematici necessari e di routine (emocromo, coagulazione, funzione renale, elettroliti, enzimi cardiaci, ecc..)
  8. Controllo della presenza di un RX Torace recente, o di eventuale richiesta ed esecuzione in giornata dello stesso.
  9. Accertarsi della corretta registrazione burocratica del paziente (presenza di etichette e braccialetti identificativi, registrazione in accettazione, ecc…)
  10. Posizionare un catetere venoso periferico di 18G sul braccio controlaterale alla sede prevista d’impianto (generalmente impiantato a sx, posizionare un cv a dx, verificate con il medico).
  11. Verificare la presenza di appuntamento o programmazione dell’impianto.
  12. Somministrazione di terapia e profilassi antibiotica come da prescrizione
  13. Informate il paziente di osservare il digiuno dalla mezzanotte del giorno prima dell’intervento.
  14. Verificate la presa visione da parte del medico di tutti i dati rilevati e dell’eventuale firma del consenso informato da parte del paziente, allegandolo correttamente in CC.
  15. Documentare il tutto in diario o cartella infermieristica.

Il giorno dell’impianto

L’infermiere di reparto, il giorno di posizionamento di un impianto di pacemaker cardiaco:

  1. compila e controlla che tutta la documentazione necessaria sia presente, compilata e correttamente allegata in CC (consensi informati, check list, ecc..)
  2. verifica la presenza di braccialetto identificativo
  3. verifica la pervietà del catetere venoso periferico.
  4. verifica che il paziente abbia eseguito una corretta igiene cutanea e in caso contrario esegue igiene, che il paziente abbia svuotato la vescica prima di scendere in sala pm.
  5. rimuove accessori, monili e protesi del paziente e li conserva accuratamente
  6. sveste il paziente facendogli indossare i dpi monouso: camice, cuffia, calzari.
  7. esegue se richiesto il prelievo ematico di controllo
  8. rileva i parametri vitali e li documenta in CC.
  9. somministra la terapia come da prescrizione, verifica la presenza di ansia e verifica con il medico la necessità di somministrare eventuali ansiolitici/sedativi.
  10. esegue tricotomia del torace e della regione ascellare sulla sede prevista.
  11. accompagna in sala operatoria il paziente in barella o predispone il trasferimento in sicurezza.

Assistenza Infermieristica Post – Impianto PM

Dopo l’intervento PM

  1. Secondo protocollo aziendale il paziente che lascia la sala PM, potrà essere accompagnato in radiologia per eseguire un Rx Torace di controllo (verifica il corretto posizionamento del pacemaker e l’esclusione di complicanze come il pneumotorace) oppure se predisposto diversamente il paziente verrà riaccompagnato in reparto e l’infermiere dovrà attivare l’esecuzione del Rx Torace a letto del paziente.
  2. Informare il paziente di non eseguire movimenti con la spalla e il braccio in cui è stato impiantato il pacemaker e di mantenere il riposo terapeutico per 24 ore.
  3. Rileva più volte i parametri vitali ( TC°, PA, FC, FR, SpO2, Peso, ecc…)
  4. Verifica costantemente l’assenza di sanguinamento dalla ferita chirurgica e che la medicazione sia in ordine.
  5. Applica se indicato diversamente, il ghiaccio in sede per almeno 6 ore
  6. Mantiene il paziente a dieta idrica fino alla sera dove potrà cenare con dieta leggera (es. minestrina e frutta cotta/frullata).
  7. Somministra la terapia come prescritta (ad esempio gli antibiotici)
  8. Controlla le insorgenze di complicanze ed eventualmente le segnala al medico:
    • Ematoma locale
    • Emoraggia(in seguito al danneggiamento dei vasi utilizzati per introdurre i cateteri)
    • Versamento pericardico
    • Infezione della tasca e della ferita chirurgica
    • Pneumotorace
    • Aritmie e arresti cardiaci.
    • Ictus

Alla dimissione dopo l’impianto di pacemaker

  1. Superate senza problemi le 24h il paziente potrà mobilizzarsi ed alimentarsi con dieta leggera
  2. Mantenere la medicazione a piatto in sede di impianto ed informare il paziente di evitare di bagnarla.
  3. Consegnare:
    • foglio con appuntamento per l’avulsione dei punti di sutura, controllo della medicazione e della ferita, e dei vari controlli in follow up.
    • Tesserino di portatore di pacemaker da allegare tra i propri documenti personali
    • tessera del pacemaker con tutte le informazioni che riguardano il dispositivo
    • foglio di esenzione.

Educazione del paziente alla gestione domiciliare del pacemaker

  1. Educare il paziente e consegnare foglio di raccomandazioni generali per i portatori pacemaker:
    • Evitare per i primi giorni movimenti eccessivi di spalla e braccio al fine di favorire la cicatrizzazione della ferita chirurgica
    • Contattare subito l’ambulatorio se si verificassero arrossamenti o gonfiori della tasca del pacemaker
    • Di portare con se tutta la documentazione clinica e farmacologica ad ogni controllo
    • Evitare di superare i metal detector in aereoporto mostrando al personale di sicurezza il tesserino di portatore di pacemaker.
    • Elencare gli esami che non possono essere eseguiti: Risonanza magnetica, radioterapia in sede di pacemaker, tens, magnetoterapia, ionoforesi, radarterapia.

La procedura e la pianificazione dell’assistenza infermieristica al posizionamento di pacemaker deve essere ritenuta un indicazione generale con il solo scopo divulgativo di una possibile situazione clinica. Riferitevi e procedete secondo il PDTA dell’azienda / clinica in cui procedete e non prendete in esame questa procedura come valida in tutte le sedi. (Per maggiori informazioni: il nostro Disclaimer).

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)

Fonti:

Aggiornato il 24/09/21

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Sistema di conduzione del cuore riassunto: il sistema elettrico cardiaco

 

Dario Tobruk

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