Attaccare Infermieri per inezie, il nuovo Sport Nazionale di media e politica.

Dario Tobruk 13/08/17
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Grazie a Dio ed alla prontezza e costante vigilanza della politica, è stato colto in flagrante un altro infermiere fannullone (addirittura cuoco) e presto portato a pagare per i suoi gravi errori: aver osato cucinare un piatto di pasta.

Dalle prove sembra che la ricetta prevedeva persino pomodorini e cozze! Quale affronto per un angelo della corsia da cui l’utenza si aspetta pasti umili e modesti, al massimo del burro o dell’olio di scarsa qualità per condire il grano cotto.

Di certo non necessario mostrarsi entusiasti, quasi sfrontati, nell’esplicare una funzione non consona quale l’alimentarsi a lavoro, in apparente socievolezza per giunta.

 La ricostruzione dei fatti da parte di Borelli

Minuziosa è l’analisi psico-criminale compiuta partendo da una singola foto del Consigliere Regionale Francesco Emilio Borrelli. È ovvio che solo chi riesce a cogliere ogni minimo dettaglio da un’immagine e dedurne storie e comportamenti precisi di un professionista è in grado di poterne giudicare liberamente l’operato.

L’analisi: “La foto che ritrae un infermiere che cucina allegramente in una delle stanze dell’ospedale mettendosi addirittura in posa, è un insulto per tutti i suoi colleghi che ogni giorno svolgono questo delicatissimo ruolo con estrema professionalità“.

Increduli i colleghi di tutta Italia che su Facebook commentano la vicenda

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L’impianto accusatorio un po’ precario del Borelli

Sembra emergere, continua il consigliere: “la postazione di cucina sia tutt’altro che improvvisata, facendo pensare che non si tratti di un episodio occasionale ma di una pessima consuetudine“.

Peccato che dal Cardarelli, come rilevato nell’articolo della Repubblica di Napoli, precisano che l’ambiente adibito alla preparazione della “impepata di cozze” non si trova in un reparto ma in una palazzina di servizi. L’impianto accusatorio inizia a sgretolarsi.

E fortunatamente nessun paziente, pare sia stato colpito dall’immane fetore di un piatto di cozze.

Impara a difenderti:

Come andrà a finire all’infermiere cuoco? Ed a tutti noi?

È impossibile non censurare il comportamento del collega: postare foto su social durante il lavoro è sbagliato e passibile di pesanti sanzioni.

Sembra, ai più (almeno a noi), che sia in atto una campagna diffamatoria nei confronti di una professione, quella infermieristica, che non se lo merita affatto. Lavoratori pubblici e privati che insieme a colleghi medici e OSS tutti i giorni forniscono un servizio essenziale a costo della propria salute.

Che nei propri limiti umani fanno errori simili (come postare una foto su facebook) ma per nulla deprecabili se inseriti in contesti di occasionalità e contingenze.

Il direttore generale Ciro Verdoliva ha fatto scattare un’inchiesta interna. E se la Commissione di disciplina dovesse riconoscerlo colpevole l’infermiere-cuoco sarà punito secondo regolamento aziendale. Per questo l’occasione è ottima per cogliere un’importante lezione.

Alziamo l’asticella dell’attenzione

Come infermieri è ormai ovvio che siamo sotto tiro, soprattutto mediatico. Bene, vuol dire che iniziano a temerci. Chiediamo, per questo, a tutti i colleghi un comportamento più sobrio, un uso più attento dei social. Ricordiamoci che rappresentiamo, quando indossiamo le nostre divise, l’istituzione sanitaria intera. Per quanto possano sembrare da poco, foto simili sono fianchi scoperti per chi sa approfittarne.  

Non sarà questa foto a vanificare il duro lavoro che la Regione, insieme ai dirigenti delle Asl, ai medici e agli infermieri, sta facendo per dare ai cittadini un servizio sanitario di eccellenza ma proprio per questo simili atteggiamenti devono essere severamente sanzionati

Volevo ringraziare infine chi vigila cosi attentamente sul nostro operato, politici in primis, colonne portanti del nostro sistema sociale, sperando che saranno così solerti anche quando ci saranno da denunciare eccessivi carichi di lavoro, ore di straordinario accumulati, carenza di personale, ecc…

E grazie anche a Borelli, grazie di vigilare su tutti noi!


 

Aggiornamento h16:40 gg 13/08/17

Abbiamo raccolto le dichiarazioni del Sindacalista Raffaele Amodio Segretario Aziendale e Territoriale Nursind-Napoli–Sindacato delle Professioni Infermieristiche che afferma di aver dialogato e chiarito la vicenda con l’accusato infermiere-cuoco stesso:

l’infermiere in questione si è trattenuto dopo aver terminato l’orario di servizio per preparare da mangiare ai colleghi della Centrale Operativa del Servizio 118.
Inoltre consegna al sindacalista le scuse per i fatti a lui imputabili della vicenda.

Se i fatti si dovessero confermare, ci auguriamo aggiornamenti e revisioni di pregiudizi al di là dell’errore della pubblicazione sul social.

Dario Tobruk

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