Infermiere serial killer uccide 4 persone iniettando aria in arteria

Dario Tobruk 21/10/21
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William George Davis, è questo il nome del presunto “infermiere serial killer“. È accusato di aver ucciso ben quattro persone iniettando aria attraverso le linee arteriose. “Ama uccidere le persone”, questo è il profilo dell’accusa. Adesso rischia la pena di morte.

Infermiere serial killer uccide 4 persone iniettando loro aria in vena

I quattro pazienti, a lui affidati in quanto infermiere, si stavano tutti riprendendo da un intervento cardiaco. Secondo i pubblici ministeri, il 37enne, avrebbe ucciso intenzionalmente i suoi pazienti iniettando aria nelle linee arteriose di una terapia intensiva cardiocircolatoria, provocandone la morte. Il movente? L’infermiere serial killer “ama uccidere le persone” e prova piacere nel farlo.

Dopo lo svolgimento delle indagini ed esaminate le prove, il quadro è chiaro, almeno per l’accusa: le vittime sono state uccise nell’arco di pochi mesi, e il profilo psicologico emerso dal processo ha solo peggiorato la posizione dell’accusato.

Il processo all’infermiere serial killer

La giuria popolare, come da ordinamento giuridico statunitense, ha emesso il verdetto nel corso di due settimane di processo: William George Davis, il “serial killer che agiva in ospedale” è colpevole. L’imputato e il suo avvocato, nonostante le prove processuali risultino confermare il capo d’accusa, respingono la ricostruzione.

Tra le prove, un video mostra l’infermiere entrare nella stanza di una delle vittime, subito prima che le condizioni della paziente peggiorino. I colleghi sembrano intervenire prontamente mentre William rimane sull’uscio ad osservare la scena.

Inoltre, il medico-legale che ha effettuato le autopsie, ha riscontrato segni di aria nel circolo arterioso, episodi che sono iniziati da quando lui era in servizio, e che sono terminati quando si è allontanato. Prima di lui, non era mai successo.


Le procedure disciplinari delle professioni sanitarie

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Accusa e difesa: l’infermiere killer rischia la pena di morte

Il procuratore Jacob Putman, non ha dubbi: “Ha ucciso questi quattro pazienti. Lo ha fatto apposta. Lo ha fatto iniettando aria nelle loro linee arteriose”. Mentre il suo avvocato difensore pone il dubbio sul movente: “non aveva motivo di uccidere. Ha moglie, due figli, quale sarebbe il motivo? Stai cercando di uccidere le persone o stai cercando di salvare le persone? perché qui stiamo facendo entrambe le cose”.

Ma il verdetto è ormai emesso e l’infermiere serial killer ora deve attendere soltanto la sua condanna, in un paese come il Texas, dove ancora è presente l’istituto della pena di morte.

Anche questo caso, sembra confermare la tesi che gli ospedali siano i luoghi preferiti dai serial killer, e William con questa grave accusa si aggiunge ad una lista sempre più lunga di pessimi infermieri (e pessime persone) che macchiano indelebilmente l’operato di milioni di professionisti che da sempre si occupano, anche a proprie spese, del benessere dei loro pazienti.

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)

Fonte: ctvnews.com

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