Modelli organizzativi del lavoro dell’Infermiere: Funzionale VS Piccola Equipe

Redazione 16/10/16
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Quali sono i modelli organizzati del lavoro dell’infermiere più comuni in Italia? In ordine di complessità: il modello functional nursing, il team nursing, il patient focused nursing, il primary nursing e il case management nursingIn questo articolo metteremo a confronto i primi due modelli organizzativi, il modello funzionale contro il modello a piccola équipe.

Modello Funzionale (Functional Nursing)

Iniziamo citando, visto l’impossibilità di poterlo scrivere meglio, il concetto stesso di modello funzionale uno dei più vecchi modelli organizzativi.

Il functional nursing è meglio conosciuto in Italia come nursing funzionale, modello tecnico o modello per compiti. Sebbene da un punto vista concettuale appaia ormai obsoleto, rimane tuttavia il sistema ancora predominante in Italia, in quanto risponde all’esigenza di ottenere il massimo numero di prestazioni con un numero esiguo di risorse umane e materiali, garantisce una certa efficienza, richiede un tempo limitato per la pianificazione delle attività, e permette un buon controllo sulle stesse (Cipolla e Artioli, 2003).

Il functional nursing si sviluppa attorno agli anni 30-40 negli Stati Uniti in un contesto dominato ancora dal modello biomedico, contesto in cui l’infermiere veniva formato come assistente del medico con mansioni prettamente tecniche.

Tale modello è basato su una suddivisione del lavoro simile a una catena di montaggio: spesso è preferito per la sua apparente efficienza che, però, si risolve in un’assistenza frammentaria (Tappen,1993).

Il modello funzionale o nursing funzionale si basa sull’assegnazione di compiti routinari e specifici al personale infermieristico e di supporto. Gli infermieri compiendo sempre lo stesso piano di lavoro e gli stessi compiti tecnici acquisiscono esperienza e velocità in quella specifica mansione o procedura sacrificando autonomia, attitudine al problem solving e al decision-making.

Come funziona il modello funzionale infermieristico

Per descrivere lo standard di assistenza vengono utilizzate descrizioni procedurali e, in tal modo, i bisogni psicologici, emotivi e sociali del paziente sono inevitabilmente trascurati.

Il livello assistenziale si basa sulla corretta e pedissequa ripetizione di un protocollo procedurale o assistenziale, escludendo e sottovalutando completamente la presenza di tanti altri bisogni del paziente: emozioni, ansia, psiche sono concetti completamente avulsi da un sistema simile in cui il paziente ha il solo compito di integrarsi al meglio al perfetto ingranaggio di tempi ed esecuzioni del personale infermieristico, lasciando al singolo infermiere l’onere di scegliere se rispondere o meno a questi bisogni.

L’unica libertà effettivamente propria dell’infermiere in un modello simile, è quella di potersi permettere di essere ancora più veloce, efficiente ed alienato nell’esecuzione di un tale frenetico piano di lavoro. A lungo andare questo modello ripetitivo risulta demotivante all’interno dell’equipe infermieristica e l’infermiere si trasforma da professionista a lavoratore, subendo un processo di deresponsabilizzazione.

L’infermiere trova quindi criteri di validità per il suo operato nella velocità di esecuzione, nella gestione ordinata delle attività e nel numero di atti compiuti, tutto ciò oltre che trascurare completamente le necessità del paziente rischia addirittura di far apparire le richieste dei pazienti come un intralcio allo svolgimento del lavoro.

Pro e contro del functional nursing

I vantaggi di questo modello sono:

  • Richiesta di un numero limitato di risorse di personale e di materiale;
  • Assegnazione di compiti ben definiti: è dunque possibile utilizzare persone con qualifiche inferiori o con poca esperienza per espletare compiti più semplici:
  • Elevato grado di abilità e rapidità nell’eseguire attività ripetitive;
  • Controllo diretto delle attività svolte;
  • Assenza di sovrapposizione delle attività.

Gli svantaggi di questo modello sono:

  • Perdita della visione globale della persona assistita;
  • Estrema frammentazione delle cure;
  • Approccio meccanicistico e impersonale;
  • Comunicazione frammentaria tra infermieri;
  • Impossibilità di applicare appieno il processo di assistenza infermieristica e conseguente insoddisfazione del paziente;
  • Impossibilità di valutare i risultati dell’assistenza infermieristica.

L’infermiere

Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi.   Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.

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Il Modello per piccole équipe (Team Nursing)

Il modello organizzativo denominato (generalmente in Italia) come piccola équipe è meglio conosciuto all’estero come modello Team Nursing. Il modello è costruito sulla base di un team assistenziale composto da varie figure infermieristiche:

  • infermiere;
  • oss;
  • altro personale di supporto;
  • eventualmente dei tirocinanti.

Un nurse team leader (o responsabile di équipe) e il suo team forniscono assistenza ad un gruppo di pazienti in un specifico turno di servizio. La piccola équipe nasce dopo la Seconda Guerra mondiale, per sopperire alla mancanza di personale infermieristico qualificato. Si cercò, ai tempi, di creare questi gruppi di lavoro, dove i membri meno qualificati erano numericamente più rappresentativi, ma che venivano coordinati da personale più preparato e qualificato: in quel caso l’infermiere diplomato.

Come funziona il modello Team Nursing

Il concetto sulla quale si basa questo modello è quello della creazione di piccoli gruppi di infermieri e personale di supporto che siano responsabili dell’assistenza di un piccolo gruppo di pazienti. Questo modello pone le basi per la creazione di un assistenza incentrato sull’individuo.

L’assistenza per team nursing è paziente-centrica, l’assistito viene posto come centro del processo assistenziale e in base alle proprie competenze tutti i professionisti lavorano intorno e per lui.

I componenti del team rispondono al responsabile di équipe, che gestisce usando il
processo di management: pianifica, organizza, dirige e controlla; stabilendone le priorità in base alle proprie scelte e responsabilità.

Questo sistema implica e permette di lasciare il team leader libero di occuparsi della gestione del reparto.La novità principale di questo modello è l’introduzione dei piani assistenziali che vengono elaborati con la partecipazione di tutta l’equipe, stabilendo i bisogni assistenziali, gli obiettivi e gli interventi cercando di realizzare un’assistenza più continuativa possibile. I piani di assistenza vengono valutati ed eventualmente modificati durante la riunione giornaliera del team.

Pro e contro del modello di assistenza per équipe

In sintesi i vantaggi che questo modello sono:

  • Assistenza infermieristica personalizzata;
  • Continuità assistenziale sempre garantita;
  • Qualità;
  • Maggiore soddisfazione ed aumento motivazionale del team e del leader
  • Valorizzazione delle competenze del team leader e controllo del personale di supporto;

Gli svantaggi che questo modello comporta sono invece:

  • Applicazione del modello solo durante le ore diurne e prevalentemente nel turno del mattino;
  • Instabilità del capo équipe;
  • Instabilità nella composizione della équipe, a causa della rotazione degli operatori
  • Rischio reale che i team eroghino assistenza funzionale nel caso in cui i compiti prevarichino il piano assistenziale;
  • Aumento dei tempi di coordinamento e comunicazione.

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Articolo aggiornato il 23/10/2020

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