A Napoli un altro infermiere aggredito, terzo episodio in poche settimane

Dario Tobruk 20/04/22
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A Torre del greco, comune napoletano, è ufficialmente di moda un nuovo sport: l’aggressione deliberata all’infermiere. Terzo episodio in poche settimane, il collega è l’ennesimo sanitario aggredito all’ospedale Maresca. Il movente? Non è stato “immediatamente” informato della morte del parente.

Tre infermieri aggrediti in poche settimane, la situazione è fuori controllo

Non è stato informato della morte del parente per tempo e aggredisce un infermiere in turno, il 43enne di Torre del greco è stato identificato e denunciato dai carabinieri con l’accusa di lesioni personali.

L’episodio è accaduto la notte di qualche giorno fa nel pronto soccorso dell’ospedale della città dei coralli, lo stesso dove una giovane infermiera è stata recentemente aggredita da quattro persone e dove alla morte di un ragazzo, i parenti hanno reagito distruggendo le vetrate del pronto soccorso. Episodi che si avvicendano di settimana in settimana.

Le futili motivazioni dell’aggressore

L’uomo, in attesa di un responso sulle condizioni del cognato, ha reagito violentemente alla notizia del decesso di quest’ultimo, prima con una discussione animata e poi degenerando con “colpi” inferti sull’infermiere. Solo grazie all’intervento dei carabinieri, si è evitato il peggio.

Il collega ha dovuto far ricorso alle cure dei colleghi medici, ma secondo le fonti locali le lesioni sono di lieve entità. Non si conoscono ulteriori dettagli sullo stato di salute dell’infermiere che, senza troppa immaginazione, non potrà che essere sconvolto dall’aggressione.

Gli altri casi di violenza nei confronti dei sanitari al Maresca

Come abbiamo già detto non è il primo caso di violenza nei confronti dei sanitari al nosocomio napoletano, e nemmeno il secondo. Tre episodi in poche settimane sono, anche a nostra memoria, che da anni seguiamo questi episodi di violenza nei confronti dei sanitari, un record assoluto di negligenza dirigenziale nei confronti del proprio personale, a cui va a questo punto il nostro biasimo morale e a cui si ripone la stessa domanda posta appena qualche settimana fa:

“Quando potremmo dire che si è arrivati al punto di non ritorno?

Al collega, invece, vanno tutti i nostri auguri di pronta guarigione ma, soprattutto, una lenta sosta da un ambiente ormai, ufficialmente, pericoloso per chi ci lavora.

Autore: Dario Tobruk 

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