Aggressioni: infermieri troppo “rigidi e spocchiosi”?

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Il consigliere comunale modenese della Lega, Giovanni Bertoldi, ha così commentato la giornata nazionale contro la violenza ai danni del personale sanitario andata in scena lo scorso 12 marzo: “Non giustifico certo le aggressioni, ma nessuno si chiede il perché?”

Atteggiamenti spocchiosi

Una domanda piuttosto acuta, a cui il consigliere del carroccio ha risposto con questa sua discutibile riflessione: “Non è che uno si alza la mattina e decide di aggredire un sanitario per passare il tempo. Troppe rigidità, atteggiamenti spesso spocchiosi, sanitari troppo burocrati e poco clinici”.

E se lo dice il consigliere della Lega Bertoldi vuol dire che, prendendo in considerazione solo la categoria infermieristica, in Italia ci sarebbero ogni anno più di 100 mila professionisti che vengono colti da improvvisa “spocchiosità”.

Numeri da capogiro

Già, perché se è vero che le aggressioni segnalate dagli infermieri ammontano in tutto a 5.000 casi annui, va detto che solo in pochi denunciano.

Come ricordato non molto tempo fa da Carmelo Gagliano, consigliere del Comitato Centrale della FNOPI“Un recente studio fatto con l’Università di Tor Vergata a Roma, insieme a sette atenei pubblici su tutto il territorio italiano ha rilevato che, in realtà, sono 120-130 mila ogni anno gli infermieri oggetto di aggressioni da parte di pazienti all’interno di presidi ospedalieri, il 75% di loro sono donne.

La maggior parte non denuncia la violenza subita, perché pensa che faccia parte del lavoro. Molti di loro riportano traumi psico-fisici permanenti come la sindrome di burnout o la depressione e finiscono per abbandonare la professione.”

4 infermieri aggrediti e presi a secchiate, solo 1 denuncia

Alessio Biondino

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