Censis: il futuro del SSN? È senza infermieri

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Il 56° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2022, diffuso ieri, ha mostrato una situazione piuttosto allarmante: con gli attuali numeri sulla carenza e sull’anzianità del personale sanitario in servizio, c’è veramente da preoccuparsi.


Dal 2008 al 2020, infatti, il rapporto infermieri/abitanti è diminuito da 46,9 a 44,4 ogni 10.000 abitanti e quello dei medici da 19,1 a 17,3. Per quanto riguarda l’età media dei professionisti, invece, gli infermieri hanno una media di 47,3 anni mentre i medici di 51,3 (con il 28,5% che ha più di 60 anni e che si avvicina inesorabilmente alla pensione).


Tanto che, secondo le stime, nel quinquennio 2022-2027 saranno 21.050 i pensionamenti tra il personale infermieristico e 29.331 quelli tra il personale medico (andranno in pensione ben 11.865 medici di famiglia su 41-707 totali)!


Ma c’è un dato che, forse più di tutti, ci fa riflettere. E riguarda la percezione dei problemi più importanti della nostra sanità che hanno i cittadini, tra cui la gravissima carenza di infermieri (che sta mettendo in ginocchio il paese e che sta costringendo a grottesche iniziative, VEDI) non viene inserita e mai direttamente nominata.


Certo, secondo il Censis “per il 61,0% degli italiani nei prossimi anni il Servizio sanitario migliorerà anche grazie alle lezioni apprese durante la pandemia”, ma… Come? Non grazie all’assunzione massiccia degli infermieri e/o alla crescita della loro figura professionale, a quanto pare.


Tra le cose fondamentali di cui il nostro SSN avrà bisogno nei prossimi 5 anni, infatti, il 50,9% dei cittadini indica l’aumento del numero di medici di medicina generale, il 46,7% la modernizzazione di tecnologie e attrezzature diagnostiche per accertamenti, il 45,3% l’attivazione o il potenziamento dei servizi sul territorio, come le Case della salute, il 39,6% più posti letto negli ospedali, il 34,0% l’attivazione dell’assistenza domiciliare digitale (teleconsulto, teleassistenza)”.


Gli infermieri? Non pervenuti, non calcolati e ignorati. Come sempre. E la crisi della professione, fatta di un’attrattività così scarsa che i giovani non si iscrivono più al corso di laurea e che moltissimi infermieri si dimettono ogni giorno (per fare altro!), continua.

Fino alla sua estinzione, se non si farà presto qualcosa di concreto per porvi rimedio.

Infermiere – Manuale per i concorsi e la formazione

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L’infermiere

Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi.   Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.

Marilena Montalti, Cristina Fabbri | Maggioli Editore 2020

Alessio Biondino

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