Congresso AICO sulla formazione specialistica: “Per dare un futuro all’infermieristica moderna”

Scarica PDF Stampa


Ha avuto luogo in quel di San Benedetto del Tronto il IV Congresso Regionale dell’Associazione Italiana Infermieri di Camera Operatoria (AICO) organizzato dal Comitato Regionale Abruzzo Marche Molise e Umbria intitolato “La formazione specialistica: un investimento per il professionista del futuro. Confronto tra università e società scientifiche”.


Durante l’evento, che ha visto la partecipazione di oltre 50 discenti tra studenti in infermieristica e professionisti infermieri provenienti dalle sale operatorie marchigiane, abruzzesi ed umbre, alcuni prestigiosi relatori hanno proposto nuovi punti di vista sul tema della riforma delle nuove Lauree Magistrali in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche.


Una cosa è certa: per crescere davvero e per rendere alcune professioni sanitarie nuovamente appetibili, sono tutti d’accordo che urgono nuovi modelli formativi, anche se nel desolante panorama delle retribuzioni italiane forse tutto ciò potrebbe non bastare.


Secondo il dott. Ferraiuolo, che ha coordinato l’organizzazione, «la professione infermieristica ha bisogno di una nuova linfa, di un riconoscimento sociale chiaro e conclamato. Formare nuovi professionisti, con competenze specialistiche avanzate darà da un lato risalto e pregio alla professione e dall’altro una migliore assistenza ai pazienti».


La presidente regionale AICO, dott.ssa Anna Di Martino, ci ha rilasciato le sue impressioni circa l’evento: «Resiste ancora una fetta della popolazione professionale infermieristica che cerca di valorizzare e dare un futuro all’infermieristica moderna. Questo però, come è sempre stato, investendo risorse personali a livello di percorsi di studio ed impegno sul campo senza vedere riconosciuti i titoli acquisiti, l’esperienza, la formazione ed il riconoscimento sia a livello reddituale che di progressione.


Riscontriamo non poche difficoltà nella partecipazione agli eventi, all’attività scientifica, al coinvolgimento dei professionisti. I motivi sono indubbiamente molti. Di certo l’associazionismo andrebbe visto come una risorsa per la promozione della specificità e della specializzazione professionale, ma non si tratta di un’impresa facile, soprattutto in questo momento storico estremamente critico. Proprio per questo motivo con Aico cerchiamo di promuovere la diffusione di risorse e strumenti utili a lavorare meglio come la produzione di letteratura, della ricerca, di linee guida ed indirizzo professionale attraverso la collaborazione, come in questo caso con Università, altre Società Scientifiche ed Ordini professionali» ha concluso Di Martino. 


Ma è dura: in questo periodo decisamente buio per l’infermieristica italiana, i professionisti, probabilmente “distratti” da altro (come condizioni di lavoro critiche, demansionamento, stipendi non proporzionati, riconoscimento sociale pari allo zero, voglia di dimettersi e di emigrare) sono sempre più reticenti ad iscriversi alle società scientifiche e dedicare ad esse il poco tempo che rimane. Hanno sempre meno forza, motivazione e tempo da investire. 

AddText 11 28 02.34.45
In foto, da sinistra verso destra: dott. Stefano Salvemme, dott.ssa Anna Di Martino, dott. Fabio Ferraiuolo e dott. Claudio Carosi.

Alessio Biondino

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento