Ospedale Ruggi (Salerno) chiude il Reparto Covid: l’entusiasmo dei sanitari.

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Entusiasmo alle stelle, per gli infermieri e il personale del centro Covid Ruggi D’Aragona di Salerno, che lo scorso 31 maggio ha chiuso i battenti, lasciando liberi i posti letto della Medicina d’Urgenza e diventando dunque, “Covid free”.

Una vittoria che per i Sanitari del “San Leonardo” di Salerno, arriva dopo un anno di battaglie. Un anno trascorso tra problemi organizzativi, mancanza di personale, ma soprattutto, dedizione e senso del dovere, che non ha mai abbandonato i nostri operatori, sempre in prima linea, anche quando i segni delle mascherine sul viso, diventavano fuoco dal dolore.

Per non parlare, dell’ansia che li assaliva, ogni qualvolta un tampone, dava un nuovo positivo tra loro, mentre intanto i ricoveri diventavano sempre di più.

Guida al monitoraggio in Area Critica

Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio.   A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.

a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | 2015 Maggioli Editore

15.00 €  14.25 €

La paura di non potercela fare, l’aumento dei contagi, i turni massacranti, ma la buona volontà e il desiderio di sconfiggere il nemico, è stato il carburante che ha dato la forza ai tanti OSS, Infermieri e Medici del presidio ospedaliero salernitano, a non arrendersi e ad andare avanti costi quel che costi.

Un evento quello della chiusura del Centro Covid, che fa sperare in un cambio di rotta, soprattutto alla luce del buon andamento delle vaccinazioni, effettuate in questi mesi, e dei dati incoraggianti sul calo dei contagi.

Proprio l’Ospedale Ruggi, infatti, è stato uno dei primi presidi della regione, dove il 26 dicembre del 2020, vennero iniettate le prime dosi di vaccino Pfizer, dapprima agli operatori sanitari, compresi quelli della più vicina ASL Salerno, e alla popolazione successivamente. Iniziando dalle fasce deboli e dalle persone anziane, fino ad arrivare oggi, all’apertura degli “Open Day” al fine di poter dunque, continuare il processo d’immunizzazione, vaccinando la popolazione più giovane.

Intanto, la speranza è che si possa ritornare alla normalità, anche negli altri Ospedali della regione, reimpiegati per fronteggiare questa terribile pandemia. Ma soprattutto, l’augurio più grande che possiamo fare a ognuno di noi, è che si possa ritornare finalmente a vivere, senza la paura, senza l’ansia, che tra qualche mese, possa ritornare l’incubo.

Autore: Alessandro Salerno (profilo Facebook)

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Alessandro Salerno

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