“PNRR? Con quali infermieri? Per realizzarlo ne mancano 50 mila”

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Territorialità? Infermiere di famiglia e comunità come figura essenziale? De Palma, presidente nazionale del sindacato Nursing Up, in un nuovo comunicato spiega quanto tutto ciò sia a dir poco irrealizzabile.

Eh sì, perché «i numeri relativi al fabbisogno di infermieri per attuare il Piano nazionale di ripresa e resilienza sono inequivocabili e li abbiamo calcolati in non meno di 50mila unità. Si tratta dei risultati di nostri aggiornamenti al 2023, un lavoro che ha tenuto conto anche degli autorevoli dati dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali Agenas, che indica in 47.500 infermieri il fabbisogno complessivo del nuovo piano del Pnrr».


Il rappresentante sindacale continua: «Questi numeri vanno combinati con la stima dei professionisti legata alle oggettive evidenze che attengono a dimissioni volontarie, fuga di infermieri all’estero, attesi pensionamenti e altro.

Ma sulla sanità territoriale impatterà anche una parte di quel 30% di perdita annuale storicizzata di infermieri rispetto ai posti disponibili ai percorsi di laurea, oggetto di nostre precedenti denunce e che sta già investendo, come un’onda anomala, tutto il nostro Ssn.


Si pensi che nell’anno corrente tale discrasia ha raggiunto l’acme di un -10,5% rispetto ai posti da coprire. Nell’ambito dei lavori del Tavolo tecnico costituito presso il ministero della Salute, Nursing Up ha stigmatizzato come per poter attuare il Dm 77 bisogna mettere in campo coraggiose riforme di sistema, finalizzate in particolare a definire il ruolo e le responsabilità dei professionisti interessati».


Sul progetto “Enhance” (European curriculum for family and community nurse) che punta a individuare e uniformare gli standard formativi e professionali per la figura dell’infermiere, centrale nell’assistenza di base per una popolazione in progressivo invecchiamento, De Palma ricorda: «Regno Unito, Svezia, Finlandia, Spagna, al momento sono i Paesi più avanti da questo punto di vista, anche se all’avanguardia, per l’inserimento degli infermieri di famiglia c’è, lo sappiamo bene, il modello del Regno Unito.


Molti di questi professionisti in quelle nazioni possono anche prescrivere farmaci, e si occupano di anziani, bambini e malati cronici. In Scozia a esempio a partire già dal 2000 è stato istituito il Fhn, secondo le indicazioni dell’Oms Europa e a partire dal 2006 lo sviluppo del ruolo professionale del Fhn si è concentrato sull’acquisizione di capacità di assistenza, presa di decisioni, comunicazione, leadership comunitaria e managerialità.

La maggior parte dei Fhn ha completato programmi di formazione sulla prescrizione dei farmaci sulla base di protocolli e altri strumenti organizzativi, ivi compresi i sistemi informatici per la gestione centralizzata della documentazione sanitaria.


La Missione Salute del Pnrr non può prescindere dal ruolo chiave dei professionisti dell’assistenza. Rispondere a quello che è il fabbisogno di infermieri rimane una priorità che va affrontata con piani strategici, efficaci e concreti», conclude il presidente Nursing Up.

Eppure, tra indiani dalla dubbia preparazione, Super OSS, Assistenti alla Salute e l’assunzione di medici, pare proprio che la strategia della politica italiana sia un tantino diversa…

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Alessio Biondino

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