RSA allo sbando, OPI La Spezia: “Via il vincolo di esclusività e più soldi agli infermieri!”

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Pochi giorni fa la presidente della Federazione Infermieri Mangiacavalli ha rivolto un ‘disperato’ appello ai candidati alle prossime elezioni politiche (VEDI) col fine di poter sperare in una sorta di miracolo: che i futuri occupanti delle comodissime poltrone del nostro Parlamento, invece di parlare confusamente di carenza di medici (che invece ci sono, VEDI) e poco altro, si prendano a cuore una volta per tutte la questione infermieristica, vero dramma della nostra sanità.

Situazione catastrofica

Anche a livello locale, forse conscio di quanto sia improbabile che la politica nazionale partorisca in tempi accettabili chissà quali mirabolanti novità in favore della categoria, qualcuno sta facendo appelli un po’ più mirati e ‘fattibili’. 

È il caso di Opi La Spezia che, tornando sul tema della situazione a dir poco catastrofica delle RSA liguri (senza infermieri e a rischio chiusura, come nel resto del paese), in un comunicato affidato a Città Della Spezia (VEDI) è stato piuttosto chiaro: via il vincolo di esclusività ai dipendenti pubblici e più soldi agli infermieri per attirarli in determinate realtà lavorative.

Libera professione e offerte economiche accettabili

“Visto che non si riesce ad avere un cambio di rotta nazionale sulla formazione degli infermieri – si legge nel comunicato – vogliamo almeno fare qualche normativa per permettere, a quegli infermieri dipendenti pubblici che lo desiderano, di effettuare turni in libera professione, o altra forma riconosciuta seriamente sul piano economico, nelle RSA?”

Non è una cosa nuova: sono già state fatte cose simili per le campagne vaccinali, ed oggi il presidio ospedaliero di Levanto, ad esempio, vede anche medici non dipendenti ASL effettuare turni notturni, con questa speciale forma di collaborazione: perché altrimenti non si saprebbe come fare a coprire i calendari dei turni”.

Inconsistenza politica

“Forse la qualità delle cure nelle RSA, dove si trovano i nostri anziani, è meno importante della copertura di turni di servizio in queste realtà?
Le poche cose fatte dalla politica in questi anni, sul tema, non hanno assolutamente risolto nulla e forse perfino creato qualche problema in più, come la sospensione delle procedure di verifica dei titoli e della conoscenza della lingua per i sanitari (di ogni qualifica, non solo infermieri) provenienti da Paesi esteri, vista la condizione di emergenza pandemica: come se, durante una epidemia, dovesse venire meno la sicurezza di tutti, pazienti e professionisti.”

Preoccupazione

Se le varie ‘questioni aperte’ nazionali sono gestite tutte così, siamo sinceramente molto preoccupati, viste le evidenze odierne: sono sempre meno gli studenti dei corsi di laurea; sono sempre meno gli infermieri nelle realtà assistenziali (private, ma anche pubbliche); sono sempre più lontane quelle forme di moderna gestione dell’assistenza (dall’infermiere di famiglia agli ambulatori infermieristici di specialità, in grado di sostenere patologie croniche di bassa complessità) che potrebbero fare veramente la differenza; come avviene in ogni Paese normale (esperienze oggi non ancora sviluppate in Italia).

Cercasi infermieri in pensione per… RSA

Alessio Biondino

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