Veneto, medici pagati 116 euro l’ora. Gli infermieri? Meglio il Super OSS…

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Nella sanità veneta continuano ad accadere cose ‘strane’. Stavolta ad essere sotto esame è la questione dei medici pagati a gettone, che è finita in consiglio regionale.

L’interrogazione

Anna Maria Bigon e Francesca Zottis hanno infatti presentato un’interrogazione (sottoscritta da tutto il Partito Democratico) per discutere il caso dei medici che, in libera professione, vengono assunti dalle Ulss attraverso soggetti di intermediazione (cooperative).

“Per un’ora di servizio si arrivano a pagare tra i 65 e i 90 euro” denunciano le rappresentanti del Pd riferendosi ai pronto soccorso, ma non solo: addirittura, per ciò che concerne gli anestesisti la tariffa è addirittura più succulenta: in provincia di Treviso sarebbero appena stati aggiudicati incarichi a 116 euro l’ora!

1392 euro per un turno di 12 ore

Come riportato da Il Gazzettino, “l’Ulss 2 Marca Trevigiana aveva bisogno di 32 rianimatori, ma ha potuto selezionarne soltanto 20. Così in questi giorni è stato aggiudicato a una coop l’ingaggio dei gettonasti per 96 servizi di guardia anestesiologica negli ospedali di Vittorio Veneto e Oderzo, al costo di 133.632 euro per ciascuno dei due affidamenti, il che significa che un turno di 12 ore sarà pagato 1392 euro”.

Le leggi del mercato

Cosa c’è di strano? Assolutamente nulla, se è vero che tariffe e prezzi vengono decisi dal mercato. “Non esistono prezzi di riferimento fissati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione” spiega infatti nella delibera il dg Francesco Benazzi; perciò quando la domanda è così alta e l’offerta così bassa, inevitabilmente si generano dinamiche orientate a far sbocciare molti sorrisi tra i professionisti. Non per tutti, però, a quanto pare.

Per gli infermieri le stesse ‘regole’ non valgono

Già, perché se è vero che non si trovano i medici disposti a lavorare nei pronto soccorso e nei Dea, e che perciò il prezzo delle loro prestazioni in libera professione lievita fino a livelli inverosimili, è anche vero che per i professionisti infermieri le stesse ‘regole’ del mercato sembrano non valere.

La ben più grave carenza di infermieri (in realtà in Italia non sono i medici a mancare, VEDI), infatti, non viene affatto affrontata con offerte di lavoro irrinunciabili o con strategie mirate a riconoscere il valore dei professionisti: si cercano in Brasile e in Repubblica Dominicana (VEDI) a chissà quale tariffa e soprattutto si dà libero sfogo alla fantasia per cercare il modo di produrre pseudo infermieri a basso prezzo (il Super OSS, VEDI).

Il riconoscimento economico/sociale e l’attrattività professionale fanno passi da gigante, insomma. E non solo in Veneto, purtroppo.

Meditiamo.

“Il 34,4% degli infermieri prevede di licenziarsi già a un anno dall’assunzione”

Alessio Biondino

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