Una nuova app basata sull’intelligenza artificiale promette di rivoluzionare il momento delle consegne. Testata in diversi ospedali americani, l’app non solo migliora l’efficienza, ma aiuta a ridurre lo stress e il rischio di burnout, riassumendo la consegna infermieristica al posto nostro. E restituendo tempo prezioso alla relazione di cura.
L’arrivo delle IA nel mondo assistenziale degli infermieri
Ora che le intelligenze artificiali stanno entrando nel mondo quotidiano di tutti i giorni, tant’è che possiamo dire che sono ormai alla portata di chiunque, pensiamo: questo strumento è davvero utile o serve solo a creare animazioni di vecchie foto?
Abbiamo letto più volte che le IA sono in grado di prevenire morti in reparto e sviluppare farmaci mai creati prima, ma non avendo ancora visto nel concreto che imbarazzanti video animati della vecchia foto della zia e dello zio defunto, il dubbio è più che lecito.
Tuttavia, alcune applicazioni più concrete, al passo con la nostra quotidianità e con il nostro lavoro infermieristico, stanno arrivando per tentare di farci cambiare idea.
Google Cloud, insieme a una grande azienda sanitaria americana, l’HCA Healthcare, sta sviluppando un algoritmo che aiuterà gli infermieri in uno dei compiti più odiati da chi smonta il turno: la consegna infermieristica al collega montante.
Incredibilmente dispendioso in termini di tempo, in molte strutture il passaggio di consegne avviene tramite lunghi muri di testo scritto – tra un intervento e l’altro, correndo alla fine del turno – oppure verbalmente, con piccoli briefing tra la fine di un turno e l’inizio dell’altro.
Secondo uno studio dell’azienda, solo negli USA (a cui andrebbero sommate le ore europee, probabilmente non inferiori), 10 milioni di ore assistenziali ogni anno sono dedicate esclusivamente alla compilazione della burocrazia legata a questa fase del turno.
Cifre che fanno riflettere su quanti pazienti potrebbero essere assistiti, invece di compilare scartoffie o cliccare distrattamente su infiniti item di un qualsiasi programma nel PC del box infermieri.
Consegne infermieristiche automatizzate per risparmiare tempo assistenziale
Automatizzare quest’attività farebbe risparmiare tempo ed energie ai poveri infermieri e snellirebbe molto lavoro burocratico.
Per riuscire a raggiungere questo risultato, l’algoritmo raccoglie tutti i dati generati sul paziente durante il turno: dalle numerose note del diario infermieristico (un’infermiera esperta in IA ci ha addirittura creato un programma in grado di ridurre il rischio di morte del 35%) fino al più rapido esame di laboratorio, passando per le valutazioni mediche e i referti della giornata.
Come abbiamo scoperto negli ultimi anni, se c’è qualcosa che le intelligenze artificiali sanno fare bene, è proprio riassumere enormi quantità di dati e informazioni in testi brevi e concisi. Senza dimenticare nulla di rilevante — e, ovviamente, nulla che sia stato documentato.
Riusciremo a fidarci dell’algoritmo?
Secondo studi pilota condotti dalla società americana, un’app basata sull’intelligenza artificiale, introdotta nelle strutture sanitarie, va ben oltre il semplice miglioramento dell’efficienza generale dell’assistenza: rappresenterebbe un supporto concreto per il personale infermieristico, riducendone i compiti amministrativi e favorendo la cura diretta dei pazienti.
Una delle principali richieste da parte dei professionisti, costretti a dedicare troppo tempo a burocrazie ridondanti. Inoltre, come segnalato nella nota, questo strumento contribuirebbe a diminuire lo stress e il rischio di burnout.
L’app, attualmente in fase di test in cinque ospedali del gruppo americano, sembra ricevere valutazioni molto positive da parte degli infermieri: 86% per accuratezza e 90% per utilità.
Le consegne infermieristiche, per quanto siano una parte tediosa del turno, restano comunque un momento cruciale tra colleghi e probabilmente con molta difficoltà le lasceranno in mano al robot cattivo. Eppure sembra che le intelligenze artificiali possano migliorarle in sicurezza e qualità.
In ogni caso, nulla vieta ai professionisti di continuare a incontrarsi tra un inizio e una fine turno per completare le tanto amate (o odiate) consegne infermieristiche con ciò che non è possibile condividere attraverso un computer. Una perplessità che — ne siamo certi — avranno avuto molti lettori infermieri fino a questo punto.
E il tempo risparmiato? Potrà finalmente essere dedicato a interagire con il collega come con una persona vera, non solo come con una macchina assistenziale. Magari davanti a un bel caffè.
Autore: Dario Tobruk (seguimi anche su Linkedin – Facebook – Instagram – Threads)
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