Malasanità AslTo4: reati dai primari agli infermieri “che non parlano italiano”

La Procura di Ivrea ha chiuso le indagini sui numerosi (ma ancora presunti) casi di malasanità dell’ASL TO4. Una società e 38 professionisti sanitari sono accusati, a vario titolo, di concorsi truccati, maltrattamenti su pazienti, corruzione e truffa.

E questi sono solo alcuni dei filoni dell’inchiesta che riaccende i riflettori su un nuovo caso di malasanità italiana.

L’indagine, avviata nel 2022, è partita da un sopralluogo della Guardia di Finanza in una delle sedi dell’azienda sanitaria. In quell’occasione, i militari hanno sequestrato documenti dopo aver riscontrato alcune anomalie, tra cui appalti e nomine sospette.

Tra le questioni più spinose: infermieri che non parlano in italiano coinvolti in numerosi maltrattamenti ai pazienti.

Infermieri che “non comprendono e parlano italiano” al centro delle indagini

Tra gli elementi più gravi emersi nell’inchiesta dell’ASL TO4, alcuni riguardano direttamente l’assistenza infermieristica.

Secondo quanto emerso dalla chiusura delle indagini, durante i turni notturni nel presidio di Settimo Torinese, alcuni pazienti sarebbero stati lasciati soli, sporchi e privi di cure.

Diverse testimonianze parlano di personale infermieristico che somministrava farmaci e sedativi non prescritti, con l’unico obiettivo di rendere il turno notturno “più tranquillo” e concedersi qualche ora di sonno.

Secondo quanto riportano le fonti, diverse segnalazioni hanno messo in luce numerosi comportamenti inaccettabili da parte di alcuni “infermieri che non parlano italiano“, con casi documentati di pazienti trascurati, mal assistiti o addirittura maltrattati.

L’indagine, scattata grazie all’esposto di un infermiere, ha portato all’installazione di telecamere nascoste e al sequestro di chat interne al personale.

In uno dei messaggi acquisiti dagli inquirenti, si legge: “La signora doveva essere cambiata, l’infermiera è arrivata solo alle quattro per spegnere il campanello che suonava”.

E non si tratta di un caso isolato: anche durante il giorno, molti pazienti sarebbero stati lasciati sulle carrozzine senza alcuna assistenza, in condizioni incompatibili con una presa in carico dignitosa.

In un altro messaggio: “Pazienti che, nonostante i loro problemi di salute e l’età, sono costretti ad avere a che fare con aguzzini che si spacciano per professionisti”.

Nel fascicolo d’indagine si evidenzia come almeno due infermieri non fossero in grado di parlare né comprendere l’italiano, circostanza che avrebbe compromesso la possibilità di comprendere i bisogni dei pazienti o leggere correttamente le terapie prescritte.

Possiamo pertanto dedurre che all’interno dello specifico reparto protagonista dell’inchiesta si schierava un gruppo di professionisti che si contrapponeva alla negligenza di almeno due infermieri di presunta non nazionalità italiana, come segue dalle indagini questi infermieri sono associati ad una società esterna e quindi non dipendenti diretti dell’azienda.

La Procura annota: “Essendovi almeno due infermieri non in grado di parlare e comprendere l’italiano, essi non erano nelle condizioni di soddisfare in alcun modo le richieste dei pazienti né di somministrare adeguatamente i farmaci, non essendo in grado di leggere quanto necessario per la corretta somministrazione degli stessi”.

Tra le ipotesi più gravi, anche il sospetto di somministrazione impropria di sedativi. Un paziente di 87 anni, ricoverato per metastasi, è deceduto in reparto. Il figlio parlò espressamente di sedazione sospetta, ma non venne mai disposta l’autopsia.

I servizi infermieristici erano stati affidati in appalto alla cooperativa CM Service che, secondo l’accusa, avrebbe previsto appena 70 minuti di assistenza per paziente distribuiti su tre turni, con un ammanco complessivo di oltre 11mila ore rispetto al fabbisogno teorico.

Un taglio netto che avrebbe generato un risparmio illecito stimato in oltre 400mila euro. Per questo ammanco sono indagati i due amministratori.

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Non sempre è necessario essere formalmente accusati di reati o gravi inadempienze per ritrovarsi nei guai.

Può capitare che gli infermieri debbano difendersi non solo dal rischio di controversie legali, ma anche di entrare in conflitto con la Direzione, sempre più in difficoltà nella corretta gestione delle risorse umane, del personale infermieristico e sanitario in generale.

Pertanto, è fondamentale restare aggiornati su come tutelarsi in caso di procedure disciplinari all’interno delle aziende sanitarie e scontri con la Direzione.

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Le procedure disciplinari delle professioni sanitarie

La giurisprudenza ha voluto spiegare la relazione umana e contrattuale che lega l’operatore al paziente e viceversa, coniando un nuovo termine: contatto sociale. Le professioni sanitarie consistono in attività delicate, che purtroppo, ora più frequentemente, incidono nella sfera personale del paziente e soprattutto nei suoi interessi primari, come è appunto la salute. L’attrito che ne può derivare, al di là delle capacità di gestione del professionista, finisce spesso nel contenzioso, che dapprima viene affrontato dalla stessa Azienda sanitaria, alla quale interessa primariamente la soddisfazione dell’utente. Per questo motivo, il professionista si trova ad affrontare delle accuse di negligenza, di imperizia o di imprudenza che si sviluppano in molti modi ma che potrebbero incidere anche definitivamente sul suo futuro professionale. Lo stress, il senso di abbandono e di disarmo che investono l’operatore innocente durante le fasi disciplinari sono perlopiù prodotti dal timore di veder macchiata la propria reputazione con effetti deleteri sull’autostima e sull’eterostima. Inoltre, l’ignoranza del diritto disciplinare è un catalizzante della paura che impedisce al lavoratore di difendersi pienamente dalle accuse perché paralizza ogni possibilità di reazione. Quest’opera è stata realizzata per offrire alle professioni sanitarie un utile strumento di conoscenza e, quindi, di difesa. per comprendere pienamente le regole del sistema così da poterlo gestire in maniera produttiva e, comunque, nel senso della verità e della giustizia. La conoscenza del diritto impedirà una strumentalizzazione della procedura disciplinare affinché non diventi un momento di ritorsione e di punizione per fatti estranei alle accuse. Mauro Di Fresco Insegna Diritto Sanitario ai master infermieristici di I e II livello della Prima Facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma. Alla Seconda Facoltà (Ospedale Sant’Andrea) insegna Diritto del Lavoro Sanitario al Corso di Laurea Magistrale in Infermieristica. È relatore di diversi corsi ECM di carattere nazionale, responsabile del link Diritto Sanitario nella rivistaLa Previdenzae scrive anche su Studio Cataldi, Diritto e Diritti, Infoius.it. È consulente legale nazionale di diversi sindacati che operano nel comparto Sanità e nella Dirigenza Medica oltre che in 52 Associazioni di pazienti.

 

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Il pesce puzza sempre dalla testa

Come recita un vecchio adagio, “il pesce puzza dalla testa”. E in effetti, dalle indagini di malasanità dell’ASL TO4 non emergono solo problemi alla base, nei reparti.

Ai vertici, alcuni dirigenti avrebbero timbrato il cartellino per poi dedicarsi ad attività del tutto estranee ai propri doveri: tra le più curiose, il golf.

La gestione, secondo gli inquirenti, non brillava certo per trasparenza: una ventina di concorsi pubblici sarebbero stati pilotati per favorire amici e conoscenti, mentre alcune gare d’appalto risultano viziate da accordi sottobanco per favorire società “di fiducia”.

Nel fascicolo della Procura si ipotizzano reati gravi, che spaziano dalla turbativa d’asta alla corruzione, dai maltrattamenti all’esercizio abusivo della professione sanitaria.

Una responsabilità che investe l’intera struttura, dalla direzione generale fino all’ultimo operatore.

Pertanto, anche l’ex direttore generale dell’ASL TO4 è formalmente indagato: tra le accuse, quella di non aver preso alcun provvedimento nonostante le segnalazioni.

Fonti dell’articolo: Torinotoday.it / Torinocronaca.it

Autore: Dario Tobruk  (seguimi anche su Linkedin – Facebook InstagramThreads)

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