PEC obbligatoria per infermieri e Domicilio Digitale: si rischia a non averli?

Dario Tobruk 15/07/20
PEC obbligatoria per infermieri e Domicilio Digitale: l’infermiere che non comunica la PEC all’Ordine in cui è iscritto sarà sospeso fino a che non avrà adempiuto a questo obbligo di legge. Il Decreto Semplificazione è approvato “salvo intese“, questo vuol dire che molti infermieri rischiano la sospensione. Cosa fare per evitare di essere sospesi dall’Ordine?

PEC obbligatoria per infermieri: perché rischio la sospensione?

La PEC è obbligatoria per gli infermieri, dal lontano 2009, dove con il comma 7 dell’art.16 della Legge 2/2009 si sanciva l’obbligo a tutti i professionisti di comunicare al proprio Ordine un indirizzo di posta elettronica certificata.

Obbligo disatteso fino ad oggi ma per poco ancora, visto che, se verrà definitivamente  approvato il Decreto Legge Semplificazione, che ricordiamo sarà approvato solo dopo discussione in parlamento, lo Stato introdurrà sanzioni pesantissime per chi non adempie entro trenta giorni dalla notifica dell’Ordine che, in caso di ulteriore omissione della PEC obbligatoria, sarà obbligato a sospendere l’infermiere.

Ad oggi, moltissimi infermieri non ne possiedono una nonostante la PEC obbligatoria per gli infermieri è una norma legislativa da più di dieci anni ed è per questo che moltissimi OPI e sindacati stanno, dovrebbero, o lo faranno a breve, ricordando ai propri iscritti di ottemperare a questa indicazione per non doverli costringere con le maniere forti segnalate nella bozza di legge:

“Il professionista che non comunica il proprio domicilio digitale all’albo o elenco di cui al comma 7 è obbligatoriamente soggetto a diffida ad adempiere, entro trenta giorni, da parte del Collegio o Ordine di appartenenza. In caso di mancata ottemperanza alla diffida, il Collegio o Ordine di appartenenza commina la sanzione della sospensione dal relativo albo o elenco fino alla comunicazione dello stesso domicilio”

Bozza DL Semplificazione

Cosa è la PEC?

La Posta Elettronica Certificata, rispetto a un normale indirizzo email, ha delle caratteristiche peculiari che ne giustificano l’introduzione nel mondo del lavoro e della Pubblica Amministrazione:

  • consente di inviare e ricevere comunicazioni con valore legale, equiparabile a ricevere una raccomandata con ricevuta di ritorno;
  • attesta al di fuori di ogni dubbio il possessore della PEC;
  • garantisce l’avvenuta spedizione e la consegna (o non consegna);
  • che il messaggio non è stato modificato e che la data d’invio o ricezione siano effettivamente quelli indicati;
  • costituisce prova legale in caso di controversie.

Cosa è il Domicilio Digitale?

Con Domicilio Digitale si intende la registrazione della PEC in un apposito elenco chiamato INI-PEC,  l’indice degli indirizzi di posta elettronica certificata (PEC) delle Imprese e dei Professionisti sul territorio italiano, e che avviene attraverso la comunicazione dell’indirizzo all’Ordine di competenza.

Cosa fare per avere una PEC?

La quasi totalità degli Ordini Provinciali degli Infermieri offre gratuitamente un indirizzo di posta elettronica certificata ai propri iscritti, quindi per averne una basta contattare il proprio OPI, o visitarne il sito, per richiedere la propria PEC gratuita e le istruzioni per segnalarla (le due cose non sono sempre automatiche). Per quei pochi sfortunati colleghi che appartengono ad un OPI che non garantisce questo servizio consigliamo invece di informarsi presso PosteItaliane o privati come Aruba o Legalmail che offrono questo servizio a prezzi abbastanza contenuti.

Autore: Dario Tobruk (Facebook, Twitter)

Fonti:

Leggi anche:

Legge 1 febbraio 2006 n. 43: Obbligo di iscrizione all’Albo e Ordine degli Infermieri

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Dario Tobruk

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