Bruce Willis, da tempo affetto da demenza frontotemporale, vivrà in una seconda casa all’interno della sua proprietà, assistito 24 ore su 24 da un team di infermieri specializzati.
Una scelta difficile ma necessaria per la famiglia, raccontata dalla moglie Emma Heming sui social, che sta però dividendo l’opinione pubblica: tra chi ha vissuto esperienze simili e comprende la sua decisione, e chi invece la accusa di aver abbandonato il marito.
Indice
La malattia di Bruce Willis
Il leggendario attore di Die Hard e Il sesto senso convive da tempo con una demenza frontotemporale progressiva, una condizione che ha lentamente compromesso la sua vita quotidiana e le relazioni con i suoi cari, in particolare con la moglie e le figlie più giovani.
Convivere con una persona affetta da demenza è difficile per chiunque, anche per chi, come la famiglia Willis, può contare su risorse economiche fuori dalla portata della maggior parte delle persone.
E se la malattia di Bruce Willis ha spinto la sua famiglia a prendere una decisione tanto delicata, questo non dovrebbe che legittimare, e non stigmatizzare, il ricorso a soluzioni di affido o a strutture specializzate da parte delle tante famiglie che affrontano lo stesso percorso.
Prendersi cura di sé stessi è importante
Se anche tu sei una caregiver, come infermieri, sappiamo anche che il fatto che tu ti prenda cura di qualcun altro spesso non ti lascia abbastanza tempo per concentrarti su te stessa.
Sappiamo quanto possa essere difficile per te assistere una persona anziana, malata o disabile. Il forte disagio che può derivare dal prendersi carico di quest’enorme responsabilità può diventare fonte di stress cronico e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.
Per questo motivo vorremmo consigliarti la possibilità di consultare questo manuale, ricco di contenuti aggiornati e studiato per prendersi cura di chi si prende cura. È disponibile all’acquisto su Maggiolieditore.it o su Amazon.
Prendersi cura di chi cura in famiglia
Il Manuale dei Caregiver familiari
“Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di te”.Franco Battiato Il presente volume si occupa a tutto tondo del caregiver familiare, per offrire al lettore una specifica e completa caratterizzazione sul piano culturale, sociale, giuridico ed economico di “colui che quotidianamente si prende cura” delle persone care non autosufficienti. Questo significa farlo uscire dalle quinte e parallelamente riconoscerne il ruolo complesso ed articolato, che gli autori intendono agevolare e supportare rispondendo ai suoi diversi bisogni e diritti di conoscenza, informazione e comunicazione. Nel testo vengono pertanto illustrati i benefici di legge già in atto e quelli probabili futuri (tutele previdenziali e sostegno economico). Inoltre, vengono fornite informazioni clinico-assistenziali di base mirate all’acquisizione e allo sviluppo di abilità e comportamenti specifici per la gestione dei problemi legati alla non autonomia. Da ultimo, per rispondere all’esigenza di inclusione ed empowerment, sono stati messi a disposizione i riferimenti di servizi interattivi online, dedicati al contatto, alla condivisione e all’amicizia tra coloro che stanno sperimentando la stessa sofferenza. Il messaggio finale è che senza il caregiver familiare di certo tutto sarebbe più difficile. Franco PesaresiÈ Direttore dell’Azienda servizi alla persona ASP AMBITO 9 di Jesi (AN). È membro di “Network Non Autosufficienza” (NNA) che realizza annualmente il “Rapporto sulla non autosufficienza in Italia” ed è autore di numerose pubblicazioni fra le quali il volume Quanto costa l’RSA (Maggioli Editore). Blog: https://francopesaresi.blogspot.com/
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La decisione difficile della moglie
“È stata una decisione difficile da prendere“, afferma la moglie Emma Heming, che a breve pubblicherà un libro per raccontare e spiegare le sue ragioni. “Ma è anche quello che avrebbe voluto per le sue figlie“, ha aggiunto durante un’intervista rilasciata a un noto programma televisivo americano.
Sempre secondo la moglie, sebbene l’attore stia fisicamente bene, il suo cervello “sta cedendo“, insieme alla sua capacità di comunicare con il mondo esterno.
Secondo le testimonianze, Bruce Willis vivrà in una seconda casa situata all’interno della stessa tenuta di famiglia, dove sarà assistito 24 ore su 24 da un team composto da infermieri professionisti e caregiver che si alterneranno continuamente, in un ambiente pensato per rispondere ai suoi bisogni assistenziali.
Le critiche alla moglie Emma
Dai social, in questi giorni, arrivano molte critiche alla moglie di Bruce Willis, accusata di aver abbandonato il marito al suo destino. Nonostante la soluzione trovata sembri calibrata per rispondere ai bisogni di tutta la famiglia, e sebbene le figlie abbiano il padre a poche decine di metri da casa, le polemiche non si fermano.
È Emma stessa a dover intervenire, pubblicando un post in cui chiede di non essere giudicata per la scelta compiuta:
“Troppo spesso, i caregiver vengono giudicati velocemente e ingiustamente da chi non ha vissuto questo viaggio o non è rimasto in prima linea. Condividere apertamente può invitare opinioni, ma soprattutto crea connessione e convalida per chi naviga effettivamente ogni giorno nella realtà del caregiving. Ecco per quale motivo condivido, così posso creare un legame più profondo con una comunità che comprenda questo viaggio 💙”.
A breve verrà pubblicato il suo libro con la storia del viaggio intorno alla malattia di Bruce.
Fonti: Ansa.it ; People.com
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