Ecco il progetto “adotta un infermiere” che vuole convincere gli anziani soli a ospitare i professionisti


Tra stipendi ridicoli, riconoscimento sociale pari allo zero, condizioni di lavoro terribili, demansionamento selvaggio e aggressioni continue, gli infermieri italiani sono in fuga. Dal pubblico, da molti privati, dalle regioni, dal paese e dalla professione stessa.


E tra le tante e lungimiranti idee che vogliono compensare le carenze risparmiando (VEDI ad esempio l’arrivo di lavoratori da Albania, Sudamerica, India e l’avvento dell’Assistente Infermiere), stavolta ci ha colpito quella che vuole convincere i cittadini a ospitare i professionisti così da risolvere il problema abitativo che molti infermieri hanno quando decidono di andare a lavorare lontano da casa.


Trattasi del progetto “Adotta un infermiere”, spiegato così dal presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Reggio, Stefano Colognese (VEDI Reggionline): «La nostra idea come Ordine sarebbe quella di chiedere un aiuto concreto ai cittadini. E questo progetto sarebbe orientato a persone anziane autosufficienti che vivono sole che possano mettere a disposizione una soluzione abitativa per i colleghi che da altre regioni vogliono venire a lavorare nella nostra provincia».

E l’attrattività vola.

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Alessio Biondino

Infermiere presso sanità pubblica. Autore della raccolta di racconti “La suocera sul petto e altre storie vere” (Ianieri Edizioni, 2018), del romanzo “Buonanotte madame” (0111 Edizioni, 2014) e coautore del manuale di divulgazione scientifica “Assistenza respiratoria domiciliare…Continua a leggere

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