Equo compenso contro il low cost infermieristico, parla Barbara Mangiacavalli

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«L’equo compenso è necessario per l’introduzione di standard retributivi minimi per tutte le professioni intellettuali e in particolare per quelle della Salute». Le parole della  presidente della Federazione nazionale Ipasvi Barbara Mangiacavalli, in commento alla norma che nel decreto fiscale approvato al Senato introduce la disciplina dell’equo compenso per le professioni intellettuali, segna con decisione la linea da seguire per una maggiore tutela degli infermieri.

Equo compenso contro il low cost infermieristico

Fortemente voluta dalla stessa presidente che in varie occasioni non ha mancato di evidenziare come fosse necessaria una rapida inversione di tendenza, la scommessa dell’equo compenso sembra essere stata vinta con successo. Queste le sue parole: «Lo avevamo chiesto a chiare lettere nell’audizione alla commissione Lavoro del Senato a luglio ed ora la norma sta prendendo corpo nel decreto fiscale su cui il Senato ha votato la fiducia e che passa alla Camera. L’obiettivo è quello di porre definitivamente rimedio alle situazioni di squilibrio nei rapporti contrattuali tra i professionisti iscritti a un ordine o collegio professionale e i committenti».

«L’assistenza infermieristica come il diritto alla difesa, la sorveglianza sanitaria nei luoghi di lavoro, le cure odontoiatriche, l’educazione alimentare, la consulenza aziendale e del lavoro ecc., corrispondono a servizi professionali resi sempre più qualificati dall’impiego di tecnologie e dal continuo investimento nell’aggiornamento delle competenze, con conseguente necessità di una adeguata informazione al mercato sui costi che corrispondono alle buone prestazioni».

Low cost infermieristico fatto da non-infermieri

«Oggi- evidenzia in un’altra dichiarazione- esiste un low cost infermieristico fatto di prestazioni inappropriate, o comunque espletate da personale senza le adeguate qualificazioni, determinato dalla propensione a considerare alcune prestazioni infermieristiche come tutto sommato semplici, e che non richiedono particolare specializzazione. La buona salute e la buona cura dei cittadini – sottolinea ancora – richiedono soluzioni adeguate per ricondurre anche questa componente di domanda verso i provider naturali: gli infermieri».

Conclude la presidente della Federazione Ipasvi che “l’equo compenso rappresenta un intervento normativo necessario, che potrebbe condurre, nel rispetto dei principi di libera concorrenza e parità di trattamento, alla definizione di corrispettivi economici idonei a costituire un efficace strumento di orientamento per i committenti e per i professionisti, e per tutti i consumatori, mettendoli al riparo da servizi professionali di bassa qualità».

Le responsabilità della professione infermieristica:

Fonte: Il sole 24ore

Martino Di Caudo

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