Non c’è limite all’assurdo: infermiere aggredito violentemente e aggressore non arrestato

Dario Tobruk 29/07/25

Un’altra aggressione in Pronto Soccorso riaccende la tensione: a far discutere non è solo la violenza subita da un giovane infermiere, ma la decisione della Procura di non arrestare per direttissima l’aggressore, nonostante le nuove normative e le evidenze di pericolosità.

La quotidiana aggressione fisica in un qualsiasi Pronto Soccorso italiano

Nuove tensioni e violenze in PS, come ormai potremmo raccontare quotidianamente. Ma nel caso di qualche giorno fa si nasconde una dolorosa “inadempienza”, secondo molte fonti a nostro avviso, nel fatto che, nonostante l’aggressore potesse essere arrestato in flagranza, alla luce delle nuove normative, è stato invece lasciato a piede libero.

Ad aggravare, a nostro avviso, l’incomprensibilità della decisione era il contesto del ricovero: assunzione di stupefacenti, detenzione legale di un’arma e grave violenza manifesta. L’aggressore, lo hanno pensato tutti, rappresentava una minaccia seria per la salute e la sicurezza pubblica. Eppure…

Il fatto, avvenuto in un Pronto Soccorso di Ariccia (RO) domenica 27 luglio, ha lasciato sbigottiti numerosi astanti. La vittima è un giovane infermiere. Protagonisti della vicenda i Carabinieri e, sottotraccia, la Procura, che ha negato l’arresto.

Secondo le ricostruzioni fornite dalle fonti locali, un 61enne della zona, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, era in osservazione clinica dal pomeriggio, dove aveva già mostrato comportamenti aggressivi e intimidatori.

Solo in serata, però, il paziente è sfociato in un episodio di agitazione, tentando di allontanarsi dalla struttura e degenerando in violenza quando un giovane collega è intervenuto per fermarlo.

L’aggressione è pertanto diventata fisica: strattoni, una spinta a terra e un calcio al capo dell’infermiere, che ha riportato un trauma cranico.

Giunti prontamente sul posto, i Carabinieri della stazione di Ariccia hanno fermato il paziente per sedarlo, trovandolo in possesso dell’arma già descritta, poi sequestrata dai militari.

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Negato l’arresto per direttissima, l’aggressore è a piede libero

Fin qui, per quanto la situazione possa già essere ritenuta assurda, visto la violenza gratuita e benché tristemente diffusa in tutti i Pronto Soccorso italiani, si potrebbe pensare all’ennesimo episodio che si perde nella quotidianità delle aggressioni. Comune a decine di altri Pronto Soccorso italiani.

Ma ecco il punto che fa saltare ogni logica: nonostante la gravità dei fatti, alla luce della nuova normativa che prevede pene più severe per chi aggredisce operatori sanitari, nonostante l’abuso di stupefacenti, la detenzione di un’arma, e la chiara pericolosità dell’individuo, la Procura ha scelto di non autorizzare l’arresto, ma di procedere con una denuncia a piede libero.

Invece di un processo per direttissima, dell’allontanamento dell’uomo violento e della garanzia di sicurezza per operatori e pazienti, si è preferito allungare i tempi, ricadere in quelle lentezze che sanno di malagiustizia.

Se poi a questo si aggiunge il danno più ampio, quello che colpisce un sistema già affaticato, fatto di PS pieni, di sanitari stanchi e spesso abbandonati, il quadro è completo.

Un violento in libertà più a lungo di quanto meriti, e sempre meno operatori disposti a farsi picchiare per fare il proprio lavoro. Rimane solo lo sbigottimento. E l’attesa, ormai passiva, dell’inevitabile: il crollo ineluttabile del sistema salute in questo paese.

Ma qualcuno sarà più responsabile di altri. E tutti, prima o poi, dovremmo guardarsi allo specchio. E dentro alla propria coscienza.

Auguriamo quindi, ai molti, di non avere troppi rimorsi, mentre ai pochi, a quelli dovrebbero prendere le decisioni per il bene del Paese, di non avere troppi rimpianti.

Dario Tobruk

Dario Tobruk è un infermiere Wound Care Specialist, autore e medical writer italiano. Ha inoltre conseguito una specializzazione nella divulgazione scientifica attraverso un master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza, focalizzandosi sul campo medico-assistenziale e sull…Continua a leggere

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