Infermiere aggredito mentre medica il paziente: arrestato in flagranza di reato

Redazione 30/05/25

L’ennesimo episodio di aggressione ai danni di un infermiere. Un paziente straniero di 50 anni, regolarmente residente in Italia, ha aggredito un infermiere mentre quest’ultimo lo stava medicando.

Sono state immediatamente allertate le forze dell’ordine, che hanno proceduto all’arresto dell’uomo in flagranza di reato.

Aggredisce infermiere mentre lo medica

Durante la notte del 29 maggio, l’equipe sanitaria del Pronto Soccorso dell’Ospedale degli Infermi di Ponderano ha vissuto momenti di forte tensione.

In particolare un infermiere coinvolto nella medicazione di un un cinquantenne straniero, regolarmente residente in Italia ma già noto alle forze dell’ordine, trasportato in ospedale da un’ambulanza a causa di un malore, probabilmente legato a un abuso di alcolici.

Ancora in stato alterato, l’uomo ha reagito con violenza durante le cure: colpendo l’infermiere con calci e pugni, causandogli un trauma distorsivo al polso.

L’aggressione ha spinto il personale sanitario a contattare immediatamente le forze dell’ordine. Gli agenti, giunti sul posto, hanno verificato la denuncia dell’infermiere e ascoltato i testimoni, confermando la dinamica dei fatti. L’uomo è stato quindi arrestato in flagranza di reato.

Difendersi è la parola chiave

La sanità sta diventando un luogo sempre più difficile da vivere. Un luogo dove persino chi aiuta gli altri può essere aggredito.

A ragione di ciò, è fondamentale restare aggiornati su come tutelarsi. Il manuale di Mauro Di Fresco, infermiere, docente e avvocato dal titolo “Le procedure disciplinari delle professioni sanitarie” Edizione Maggioli, offre una guida completa per conoscere e difendere i propri diritti professionali di fronte alla dirigenza.

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Le procedure disciplinari delle professioni sanitarie

La giurisprudenza ha voluto spiegare la relazione umana e contrattuale che lega l’operatore al paziente e viceversa, coniando un nuovo termine: contatto sociale. Le professioni sanitarie consistono in attività delicate, che purtroppo, ora più frequentemente, incidono nella sfera personale del paziente e soprattutto nei suoi interessi primari, come è appunto la salute. L’attrito che ne può derivare, al di là delle capacità di gestione del professionista, finisce spesso nel contenzioso, che dapprima viene affrontato dalla stessa Azienda sanitaria, alla quale interessa primariamente la soddisfazione dell’utente. Per questo motivo, il professionista si trova ad affrontare delle accuse di negligenza, di imperizia o di imprudenza che si sviluppano in molti modi ma che potrebbero incidere anche definitivamente sul suo futuro professionale. Lo stress, il senso di abbandono e di disarmo che investono l’operatore innocente durante le fasi disciplinari sono perlopiù prodotti dal timore di veder macchiata la propria reputazione con effetti deleteri sull’autostima e sull’eterostima. Inoltre, l’ignoranza del diritto disciplinare è un catalizzante della paura che impedisce al lavoratore di difendersi pienamente dalle accuse perché paralizza ogni possibilità di reazione. Quest’opera è stata realizzata per offrire alle professioni sanitarie un utile strumento di conoscenza e, quindi, di difesa. per comprendere pienamente le regole del sistema così da poterlo gestire in maniera produttiva e, comunque, nel senso della verità e della giustizia. La conoscenza del diritto impedirà una strumentalizzazione della procedura disciplinare affinché non diventi un momento di ritorsione e di punizione per fatti estranei alle accuse. Mauro Di Fresco Insegna Diritto Sanitario ai master infermieristici di I e II livello della Prima Facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma. Alla Seconda Facoltà (Ospedale Sant’Andrea) insegna Diritto del Lavoro Sanitario al Corso di Laurea Magistrale in Infermieristica. È relatore di diversi corsi ECM di carattere nazionale, responsabile del link Diritto Sanitario nella rivistaLa Previdenzae scrive anche su Studio Cataldi, Diritto e Diritti, Infoius.it. È consulente legale nazionale di diversi sindacati che operano nel comparto Sanità e nella Dirigenza Medica oltre che in 52 Associazioni di pazienti.

 

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La sicurezza degli operatori

L’episodio, tra i tanti documentati ormai quotidianamente, richiama l’annosa questione della sicurezza degli operatori sanitari.

Ci si aspettava maggiore vigore dal nuovo Decreto Sicurezza che attualmente si sta concretizzando con la possibilità di far utilizzare delle body-cam agli esercenti di pubblico servizio in zone “calde” come i treni, le stazioni, e ormai anche i pronto soccorso di qualsiasi città.

Oltre al decreto legge n. 137/2024 che ha introdotto un inasprimento delle pene per chi commette atti di violenza fisica o psicologica nei confronti dei professionisti sanitari, e che hapermesso l’arresto obbligatorio in flagranza di reato del 50enne straniero, non è ancora in atto nulla di più rilevante.

Riconoscere e proteggere il lavoro è essenziale non solo per garantire la sicurezza individuale, ma anche per preservare la qualità dell’assistenza sanitaria.

Ogni atto di violenza contro un operatore rappresenta una ferita al cuore stesso del sistema sanitario, che si regge sulla dedizione e sull’impegno di chi, ogni giorno, mette la propria professionalità al servizio degli altri.

E questa dedizione è sulla via del tramonto.

Redazione

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