Infermiere si licenzia per inseguire il suo sogno: un negozio di vinili

In un momento storico in cui la professione infermieristica è segnata da carichi di lavoro insostenibili e crescente insoddisfazione, non sorprende leggere storie come questa: infermiere si licenzia per aprire un negozio di vinili. Sembra una scelta controcorrente, ma non è così insensata come appare.

Un sogno concreto, quasi necessario

Era il sogno di Luca Canizzaro, infermiere precedentemente in servizio presso l’Ausl di Forlì, che ha deciso di licenziarsi per seguire la sua passione per la musica, aprendo un negozio di dischi in vinile. La storia, raccontata dal giornale locale ForlìToday.it, evidenzia il coraggio del collega nel fondare Nebula Dischi, un punto vendita dedicato interamente alla musica analogica.

Se sembra per i più un azzardo, le parole riportate dall’intervista rimuovono ogni dubbio sulla determinazione di Luca: “A trasmettermi questa passione è stato mio padre Roberto che, tra l’altro, mi darà una mano col negozio pur restando dietro le quinte. Questa avventura c’è venuta in mente perché abbiamo una folta collezione nostra e spesso partecipiamo ai mercatini di collezionisti come hobbisti e vediamo che il prodotto funziona molto bene. C’è sempre più gente che ama ritornare all’analogico. Nel negozio avremo tutti i generi: jazz, rock, pop, classica, cd e dischi“.

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Infermiere si licenzia: passione per la musica supera ogni paura

Ad un certo punto il giornalista chiede all’ex-infermiere se ha valutato il rischio di impresa che si è preso, la risposta conferma la piena consapevolezza del giovane neo-imprenditore: “ci sono sempre più persone che stanno tornando indietro, a un ascolto autentico, e noi abbiamo deciso di provarci. Ci lanciamo nel progetto sperando che funzioni“.

Anche a nostro avviso, la scelta dell’infermiere di licenziarsi non appare affatto irragionevole, soprattutto se si considera il rapporto rischio/beneficio tra il lavoro in corsia e quello, forse più sereno, di negoziante di vinili.

E nemmeno l’idea di aprire un negozio di dischi è quel salto nel vuoto che si potrebbe immaginare a una prima lettura.

Sempre più persone, infatti, sembrano desiderare un ritorno a un ascolto musicale più autentico, simile alla degustazione di un buon vino: il vinile trasforma l’ascolto della propria band preferita in un’esperienza quasi contemplativa. È un rito: scegliere il disco, appoggiarlo sul piatto, abbassare la testina.

Un rito che culmina in quel suono caldo e profondo che solo l’analogico sa restituire. Molta gente pagherebbe per avere un momento simile.

Alla domanda del giornalista, l’ormai ex-collega risponde come avrebbe risposto qualsiasi infermiere con una grande passione e una grande stanchezza dell’ospedale: “Purtroppo è un po’ quello che si sente dire sempre con più frequenza. Per noi, infermieri, i turni sono massacranti, la situazione è veramente pesante. Ma penso anche che, visto che la richiesta di infermieri è molto alta, se dovesse non andare bene il mio progetto, posso sempre rientrare, o nel pubblico o nel privato. Al momento faccio quello che mi piace e questo mi dà soddisfazione“.


Fonte dell’articolo: ForliToday.it

Redazione Dimensione Infermiere

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