Insulti social a medici e infermieri, pazienti condannati

Scarica PDF Stampa

Non erano rimasti ‘soddisfatti’ circa l’assistenza e i tempi d’attesa vissuti al Dipartimento di Emergenza e Accettazione dell’ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato (Alessandria).

Commenti ingiuriosi

E per questo motivo, si erano lasciati andare a commenti social assai poco lusinghieri (decisamente ingiuriosi) nei confronti del personale sanitario del pronto soccorso.

Ma ora, a distanza di tre anni dall’accaduto, i tre pazienti sono stati condannati dal Tribunale di Asti a una multa da 1000 euro, al risarcimento di 300 euro per ognuno dei professionisti che in quel momento prestavano servizio presso il nosocomio piemontese e a pagare le spese legali (circa 10.000 euro).

‘La sentenza ci ha dato ragione’

Come ricorda il dottor Alberto Podestà (all’epoca operativo al Dea di Casale) a La Stampa, quello “Era un momento in cui avevamo 70-80 utenti per volta.

Dopo i feroci attacchi, decidemmo di rivolgerci a un avvocato, per tutelarci, visto che oltretutto continuavamo a fare ore di straordinario, senza percepire mai un soldo in più ed eravamo bersagliati di critiche sui social. Finalmente la sentenza ci ha dato ragione”.

‘In PS non si possono fare miracoli’

Quello degli insulti social, purtroppo, non è stato l’unico sgradevole episodio ai danni del personale sanitario del Santo Spirito: “Abbiamo avuto una persona che ha incendiato una barella, in un’altra circostanza un medico è stato minacciato con un coltello e io ho aperto una causa perché in un’occasione in cui prestavo servizio notturno, sono stato aggredito e malmenato.

Si cerca di fare di tutto per soddisfare i bisogno degli utenti, ma quando gli accessi sono esagerati non si possono fare miracoliracconta Podestà.

‘È il personale a valutare la gravità dei pazienti’

Altresì, come spiegato dal personale infermieristico, “Si deve capire che ognuno ha diritto di attenzione, ma è il personale a valutare la maggiore o minore gravità di un paziente”.

E forse è proprio questo che alcuni (comunque troppi) cittadini, ignari circa il significato del termine Triage e disinteressatamente all’oscuro delle competenze e delle responsabilità del personale medico/infermieristico, convinti che tutto gli sia dovuto e sempre pronti a ricercare malasanità nelle gesta di chi spesso gli salva la vita, fanno fatica a capire.

Autore: Alessio Biondino

Violenza contro gli operatori sanitari, siamo arrivati alle coltellate!

Alessio Biondino

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento