Italia, ultima per spesa sanitaria tra i G7 spreca i soldi del PNRR

Dario Tobruk 17/09/25
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Nonostante sia l’ultimo tra i Paesi del G7 per spesa sanitaria, l’Italia continua a sprecare i fondi del PNRR destinati alla sanità a causa della sua inefficienza.

Italia, ultima per spesa sanitaria

A denunciarlo è la Fondazione GIMBE: nemmeno nel confronto con l’area Euro il nostro Paese riesce a distinguersi, posizionandosi al 14° posto su 27 Paesi europei.

La spesa sanitaria si attesta al 6,3% del PIL, inferiore sia alla media OCSE (7,1%) sia a quella europea (6,9%). Differenze apparentemente minime che si traducono in miliardi di euro non investiti nella salute dei cittadini.

Anche la spesa pro-capite italiana, pari a 3.239 euro, è più bassa di circa il 20% rispetto a quella degli altri Paesi sviluppati ed europei.

Dichiara il presidente della fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta: “Il sottofinanziamento pubblico della sanità italiana è ormai una questione strutturale che, oltre a generare tensioni crescenti in Parlamento, sta mettendo in grandi difficoltà tutte le Regioni, sempre più in affanno nel garantire i livelli essenziali di assistenza mantenendo in ordine i bilanci“.

E ricordandoci come nel 2024, ben 5,8 milioni di cittadini italiani sono stati costretti a rinunciare alle cure per motivi economici, Cartabellotta continua:

Ma oggi il conto più salato di queste scelte miopi lo pagano anzitutto i cittadini, costretti a confrontarsi ogni giorno con liste d’attesa fuori controllo, pronto soccorso al  collasso, carenza di medici di famiglia, disuguaglianze territoriali e sociali sempre più marcate e la necessità sempre più frequente a pagare di tasca propria visite e prestazioni sanitarie fino a rinunciare del tutto“. 

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Allarme CGIL: il lusso di sprecare un’occasione irripetibile

A lanciare l’allarme spreco è anche la CGIL, nelle parole della segretaria nazionale Barbaresi, che afferma: “Siamo a nove mesi dalla scadenza del PNRR e la Missione Salute rischia di rimanere inattuata“.

Dalle revisioni del Piano e dalle dichiarazioni della segretaria, emerge che a pochi mesi dalla scadenza dei fondi europei è stato impiegato soltanto un terzo delle risorse disponibili (pari a 6,6 miliardi di euro) e, in concomitanza, è stato completato solo un terzo dei progetti previsti.

Una situazione vergognosa che di questo passo porterà al non raggiungimento degli obiettivi, significherà una perdita delle risorse del Pnrr e si tradurrà in una mancata risposta per le persone. Un altro segnale evidente dell’interesse a incentivare il mercato privato della salute del governo Meloni

Nel riassumere i dati che emergono dal rapporto CGIL si scopre che sono stati 10.100 i progetti avviati, per un totale di circa 19 miliardi di euro previsti, dei quali solo 6,6 miliardi sono stati effettivamente spesi, di cui emergono gli sprechi nell’edilizia sanitaria:

  • Case di comunità: sono stati finanziati 1.415 progetti per circa 2,8 miliardi di euro, ma per ora sono stati spesi solo 486,1 milioni (17,1%) e solo 50 strutture finite (il 3,5%)
  • Ospedali di comunità: su 428 progetti approvati, questi hanno a disposizione 1,3 miliardi; ma sono stati impegnati solo 190,1 milioni (15,1%) e ne sono stati ultimati appena 14, pari al 3,3% del totale.

Ma il dato più sconcertante è la consapevolezza, ormai lapidaria, che anche laddove si riuscisse a colmare lo spreco, mancherebbero comunque i professionisti essenziali per far funzionare le strutture.

Senza infermieri, medici, operatori sociosanitari e assistenti sociali, questi presidi rischiano di trasformarsi in cattedrali nel deserto, strutture vuote e inutilizzabili.

Il termine per spendere le risorse si avvicina rapidamente e, se i progetti non verranno completati entro la scadenza stabilita, i fondi non utilizzati dovranno essere restituiti.

A quel punto, a nulla saranno valsi gli allarmi, e come dichiara Daniela Barbaresi: serve uno “scatto straordinario” per evitare che il Piano resti in gran parte solo sulla carta.

Uno spreco scandaloso dell’unica vera opportunità che l’Europa ci aveva concesso per trasformare davvero la sanità italiana. Con il rischio, nemmeno lontano, una volta esauriti i fondi, di ricadere nella vecchia logica di tagli e limiti di spesa.

Tutto per l’inefficienza italiana nel realizzare un progetto tanto ambizioso quanto necessario.

Autore: Dario Tobruk  (seguimi anche su Linkedin – Facebook InstagramThreads)

Dario Tobruk

Dario Tobruk è un infermiere Wound Care Specialist, autore e medical writer italiano. Ha inoltre conseguito una specializzazione nella divulgazione scientifica attraverso un master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza, focalizzandosi sul campo medico-assistenziale e sull…Continua a leggere

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