L’infermiere? “Un gradino leggermente superiore all’OSS”

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Nessuno vuole più studiare da infermiere? Gli infermieri scappano a gambe levate dal nostro SSN, dall’Italia e sempre più spesso dalla propria professione? Il riconoscimento sociale ed economico non ne vuole sapere di arrivare? Per fortuna che ci sono i media e le testate giornalistiche a fare di tutto per invertire la tendenza.

O no? Stavolta ci ha provato la testata Il Corriere della Città, con un recente articolo dal titolo “Infermiere e OSS, quali sono le differenze tra le due figure? Ruoli distinti ma complementari” spiegando ai propri lettori cosa distingue le due figure sanitarie.

Ci sarà riuscita? Avrà fatto chiarezza? Avrà dato nuovo lustro alla professione infermieristica? Avrà convinto i giovani a iscriversi con entusiasmo al corso di laurea per diventare professionisti dell’assistenza alla persona? Giudicate voi.


Il pezzo inizia con un emblematico «Gli infermieri e gli OSS sono la “base” di ogni struttura sanitaria. Due ruoli diversi, ma assolutamente necessari in ospedale». Nulla da eccepire, al momento. O forse sì? Cosa vorranno dire con quel “la base”? Che ne sono l’ossatura fondamentale o che… Sono le figure che partono “dal basso”?

Andiamo avanti: «Gli OSS e gli infermieri restano le colonne di ogni ospedale. Ciascuna struttura sanitaria sul territorio ha diverse mappature e composizioni. Tutte necessarie a formare una squadra di lavoro completa e il più possibile impeccabile».

Siamo “le colonne”, quindi. Perciò il nostro dubbio malizioso (quel “dal basso”), per il quale ci scusiamo, è già stato cancellato sul nascere. O no…?


Dopo una digressione poco comprensibile sulle responsabilità in ambito sanitario, l’autore dell’articolo prova a spiegarci ciò che differenzia la figura dell’infermiere da quella dell’OSS: trattasi di «due figure fondamentali perché rappresentano il biglietto da visita di ciascun ospedale.

Incarnano il servizio di assistenza e vicinanza al paziente più puro e diretto. Ecco perché degli infermieri e OSS qualificati fanno una struttura eccellente. Dal basso arriva la qualità che si dipana, a sua volta, negli altri settori».


Come non detto: il nostro sospetto era fondato e quell’inequivocabile “dal basso” si è finalmente palesato, perciò ritiriamo le nostre scuse. Ma tutto ciò rappresenta il problema minore: «OSS e infermiere sembrano due figure uguali, ma in realtà sono simili: vuol dire che fanno cose diverse, ma non così tanto.

Le peculiarità di ciascuno sono ugualmente fondamentali e altrettanto distanziate. Servono entrambi per motivi validi e soprattutto al fine di evitare sovrapposizioni e accavallamento nella gestione dei pazienti. Innanzitutto cosa cambia tra loro: in primis OSS è una sigla che sta per “Operatore Socio Sanitario”.

Nella fattispecie segue un percorso specifico formato da Diploma più corsi professionalizzanti e deve assistere anziani e ricoverati nelle attività quotidiane oltre a supportarli a livello emotivo. Senza contare che operano anche nelle case di riposo, cliniche e servizi domiciliari.


Mentre gli infermieri hanno una qualifica leggermente differente: in primo luogo sono strutturati a livello universitario con un percorso accademico che prevede la Laurea in Infermieristica.

L’iter prevede anche degli aspetti clinici: particolare attenzione a terapie e diagnosi da formulare. Nello specifico, un infermiere può somministrare cure mediche, gestire terapie e monitorare le condizioni dei pazienti partecipando in maniera attiva alla formulazione diagnostica con relativa pianificazione delle cure.

Un infermiere può prestare servizio presso ospedali, ambulatori medici e strutture di assistenza avanzata. Un gradino leggermente superiore, ma ugualmente fondamentale, all’OSS. Entrambi i ruoli sono due facce della stessa medaglia, senza la quale – al netto di pecche e contraddizioni – il Sistema Sanitario Nazionale non potrebbe eccellere a livello internazionale».


Gli infermieri, quindi: “Fanno cose diverse dall’OSS, ma non così tanto” (ovvero “somministrare cure mediche, gestire terapie e monitorare le condizioni dei pazienti partecipando in maniera attiva alla formulazione diagnostica con relativa pianificazione delle cure”… Cose da nulla!)… “Hanno una qualifica leggermente differente” (La laurea, a fronte di un corso di pochi mesi!!!)… Sono “Un gradino leggermente superiore all’OSS”…

E se media e cittadini seguitano a vederci/descriverci così… Ecco spiegata l’indifferenza della politica alle rivendicazioni della categoria, il Super OSS (pseudo infermiere a basso prezzo e che si può produrre in relativa fretta) e la profonda crisi dell’Infermieristica italiana.

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Alessio Biondino

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