È stata denunciata l’ennesima aggressione ai danni di un’infermiera del 118 avvenuta all’interno del Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza.
A renderlo noto è stato Domenico Pace, segretario aziendale della Uil Fpl dell’Azienda Sanitaria di Potenza (ASP), che ha riportato la dinamica dell’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, il 25 luglio, durante un intervento di emergenza per un tentato suicidio di un ospite migrante.
Migrante tenta suicidio, gli altri ospiti tentano l’aggressione agli operatori
Secondo quanto riferito dal sindacato, l’équipe del 118 di Genzano di Lucania è stata allertata per una segnalazione urgente di tentato suicidio all’interno della struttura.
Giunti sul posto, i sanitari si sono trovati di fronte a una situazione estremamente critica e priva di un adeguato controllo.
In particolare, l’infermiera è stata fatta oggetto di gravi minacce verbali e intimidazioni fisiche da parte di alcuni ospiti del centro, che impugnavano un oggetto tagliente, probabilmente lo stesso utilizzato per procurarsi atti di autolesionismo.
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Uil FpL denuncia assenza medico in struttura e sicurezza per gli operatori
A evitare il peggio è stato il tempestivo intervento delle Forze dell’Ordine, ma l’episodio ha sollevato forte preoccupazione per le condizioni di sicurezza in cui operano quotidianamente i professionisti sanitari.
“Segnalo con forte preoccupazione – ha dichiarato Pace – l’assenza del medico all’interno della struttura nel momento dell’intervento, elemento che avrebbe potuto contribuire in modo significativo alla gestione di un evento con evidenti risvolti psichiatrici“.
La Uil Fpl ha chiesto con urgenza un rafforzamento delle misure di sicurezza nei CPR, strutture ad alto rischio dove il personale sanitario si trova spesso ad affrontare situazioni di emergenza in contesti complessi, senza un’adeguata tutela operativa.
Fonte: ANSA.it
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