2 miliardi di euro per gli aumenti sprecati ogni anno in scarsa aderenza terapeutica

Dario Tobruk 23/09/25

Ogni anno, la scarsa aderenza terapeutica costa al sistema sanitario italiano circa 2 miliardi di euro, contribuendo a ricoveri evitabili e terapie inefficaci.

In questo contesto, l’infermiere può diventare la figura chiave per colmare il divario tra prescrizioni e la vita reale, trasformando un problema strutturale in un’opportunità concreta di risparmio generale, con possibilità di aumenti per la stessa professione.

2 miliardi sprecati ogni anno

Ne abbiamo già parlato più volte, alla base del nostro sistema sanitario si nasconde una falla silenziosa, tanto trascurata quanto costosa: la mancata aderenza terapeutica.

Ogni anno, solo in Italia, questa problematica grava per circa 2 miliardi di euro sulle casse del SSN. Un dato che non urla quanto dovrebbe, e che ad oggi è fin troppo ignorata. Eppure, in tempi in cui il personale sanitario lotta per condizioni salariali più dignitose, una riflessione sorge spontanea: quanto di questo spreco potrebbe essere reinvestito in stipendi più equi per infermieri e professionisti della salute?

Lo spreco dell’aderenza terapeutica, un costo insostenibile

L’Agenzia Italiana del Farmaco definisce l’aderenza come la capacità del paziente di seguire correttamente la terapia prescritta, in termini di dosaggio, tempi, frequenza e durata.

È la stessa agenzia a denunciare che in concreto, solo una percentuale inferiore al 50% per ogni diversi di patologia dei pazienti, ha un’alta aderenza alle terapie farmacologche croniche.

E le percentuali si riducono finanche al 20% nei pazienti con terapia per la BPCO, tra gli anziani e i poli-trattati, contribuendo a un aumento di complicazioni, ricoveri e decessi che sarebbero del tutto evitabili. Con un costo sociale ed economico che nella sola Europa costa 125 miliardi di euro (praticamente il finanziamento annuale dell’intera sanità di uno stato grande quanto il nostro), tra ricoveri evitabili, accessi in pronto soccorso, terapie d’urgenza, riabilitazioni e nuove risorse spese in un ciclo continuo di sprechi.

L’infermiere come perno di cambiamento

Lo abbiamo visto tutti, il paziente già noto al reparto varca nuovamente le porte del pronto soccorso e le porte del reparto per la terza volta quest’anno.

I sanitari lo riconoscono, ci scambiamo tutti un sospiro. Il copione è sempre lo stesso: dimissioni, promessa di seguire la terapia, abbandono dei farmaci, ricaduta. Che si tratti di un diabetico, un cardiopatico, un paziente psichiatrico o asmatico, poco cambia. In ospedale i sintomi migliorano, la terapia viene ripresa, ma una volta tornato a casa il ciclo si interrompe.

Eppure, dietro a questi continui giri di giostra, si cela un costo enorme per il Sistema Sanitario Nazionale: la mancata aderenza terapeutica pesa per circa 2 miliardi di euro all’anno. Una cifra impressionante, che, ironia amara, potrebbe finanziare gli adeguamenti salariali tanto attesi dagli infermieri italiani.

Il nuovo video su come fare quando il paziente rifiuta la terapia

Ma come si interviene quando un paziente rifiuta la terapia che lo potrebbe tenere fuori dall’ospedale? Serve un approccio nuovo, meno paternalistico e più partecipativo.

Servono strumenti comunicativi adeguati, formazione, e soprattutto una presa in carico infermieristica continua e competente, capace di affiancare il paziente anche dopo la dimissione.

Investire nell’aderenza terapeutica non è solo un atto clinico: è una scelta strategica per il futuro della sanità italiana. E forse, è proprio da qui che dovremmo iniziare a cercare quei fondi che, da anni, sembrano introvabili.

Nel frattempo guarda il nostro video-tutorial su tutto quello che devi sapere sull’aderenza terapeutica, sulla ricerca scientifica e sul contributo che l’infermiere può dare per migliorare la situazione. Nella speranza che un giorno, con tutti i soldi che verranno risparmiati, qualcuno penserà a noi come una categoria meritevole del dovuto aumento.

Anche soltanto un parziale parte di un risparmio simile, sarebbe sufficiente da solo a promuovere un sostanziale aumento degli stipendi degli infermieri. Guarda il video qui sotto o direttamente sul nostro canale Youtube, e non dimenticarti di iscriverti sui nostri social.

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Autore: Dario Tobruk  (seguimi anche su Linkedin – Facebook InstagramThreads)

Dario Tobruk

Dario Tobruk è un infermiere Wound Care Specialist, autore e medical writer italiano. Ha inoltre conseguito una specializzazione nella divulgazione scientifica attraverso un master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza, focalizzandosi sul campo medico-assistenziale e sull…Continua a leggere

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