Quando la madre azienda ospedaliera licenzia gli infermieri ex “angeli” del Covid


“È inaccettabile quanto sta accadendo presso l’Asp di Vibo Valentia. È difficile immaginare che, ancora oggi, lavoratori precari – celebrati come ‘eroi’ durante l’emergenza Covid – vengano licenziati nonostante abbiano maturato i requisiti per il contratto a tempo indeterminato. Di fatto, si tratta di un autentico e ingiustificato licenziamento.”


Così dichiarano, in un comunicato stampa, i consiglieri regionali Raffaele Mammoliti (Partito Democratico) e Antonio Lo Schiavo (Gruppo misto – Liberamente progressisti), commentando il mancato rinnovo dei contratti di infermieri e operatori socio-sanitari impiegati presso l’Asp di Vibo Valentia (VEDI LaCnews24).


“Questa grave situazione – sottolineano i due esponenti dell’opposizione a Palazzo Campanella – deve essere risolta immediatamente. È indispensabile rispettare i decreti del Commissario straordinario alla sanità riguardanti la rete ospedaliera, territoriale e di prossimità, incluse le aperture previste per gli Ospedali di comunità, le Case di comunità e i Centri operativi territoriali (Cot).


Solo così sarà possibile garantire un futuro occupazionale ai lavoratori precari e assicurare l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Non si può più rimandare, né affrontare il problema con un approccio burocratico e inadeguato alle attuali esigenze sanitarie. È necessario adottare immediatamente un piano prospettico per il fabbisogno di personale, attivare i reparti previsti e garantire una copertura adeguata di posti letto in tutta la provincia.”


“Serve un’azione decisa e coordinata da parte di tutti gli attori coinvolti – proseguono – per evitare una deriva che potrebbe risultare irreversibile. Per questo motivo, chiederemo un incontro con il Commissario straordinario alla sanità e presidente della Regione, Roberto Occhiuto, al fine di affrontare e risolvere questa situazione. Se lasciata irrisolta, rischia di infliggere un ulteriore colpo al già fragile sistema sanitario pubblico di Vibo Valentia.”


Intanto, i lavoratori sono a dir poco increduli: Mi sono ritrovato escluso da questa proroga secondo un criterio a mio avviso non idoneo, ovvero: chi aveva meno 36 mesi di lavoro si ritrova con una proroga di due mesi, io che ho oltre 39 mesi di servizio mi sono trovato, al 31 dicembre, escluso da questa azienda”.


E ancora: “Noi, i decantati ‘angeli del Covid’, ci troviamo oggi a non poter garantire uno stipendio a fine mese alle nostre famiglie. Tutto questo è completamente fuori dal normale” (VEDI LaCnews24).

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Alessio Biondino

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