Ricostruita la lingua a infermiera con i lembi del braccio

Una diagnosi difficile, un intervento complesso e un percorso di cura affrontato con determinazione. È la storia di Sara, infermiera trentenne, alla quale all’inizio dell’anno è stato diagnosticato un carcinoma squamoso della lingua.

Un caso clinico non solo delicato, ma anche emblematico: la collega, che durante gli studi aveva assistito allo stesso tipo di intervento, si è ritrovata a dover affrontare da protagonista quell’esperienza, affidandosi alle équipe chirurgica dell’Ospedale Angelo di Mestre, dove lei stessa ha lavorato come infermiera di Pronto Soccorso.

La scoperta del tumore

Alla collega trentenne è stata diagnosticata una forma tumorale della lingua all’inizio dell’anno, dopo che quella che sembrava una semplice e fastidiosa afta, presente da settimane, si è trasformata rapidamente in una massa più sospetta.

Sara, l’infermiera protagonista di questa difficile vicenda, si era trasferita dalla Sardegna al Veneto per frequentare il Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università di Padova.

Durante il tirocinio ebbe l’opportunità di assistere proprio a quell’intervento che, anni dopo, avrebbe affrontato in prima persona: l’asportazione e la ricostruzione della lingua nelle sale operatorie dell’Ospedale Angelo di Mestre.

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Ritrovarsi dall’altra parte

I primi esami sembrano poter scongiurare nature maligne e mi rassereno, poi, con la biopsia, arriva la doccia fredda: carcinoma squamoso“.

È così che racconta i momenti più difficili Sara, intervistata dalla penna dell’ANSA che ha riportato la notizia.

Da lì in poi, memore dell’intervento a cui aveva assistito anni prima durante il tirocinio, non ha esitato a rivolgersi alle équipe di Otorinolaringoiatria e di Chirurgia Plastica dello stesso ospedale in cui aveva lavorato come infermiera di Pronto Soccorso prima di trasferirsi presso un altro ospedale.

L’intervento, durato sette ore, è stato tanto complesso da richiedere la compresenza in sala operatoria di entrambe le équipe chirurgiche.

I risultati, oggi, parlano chiaro: Sara ha recuperato la funzionalità dell’eloquio, i movimenti della lingua, la sensibilità e perfino il senso del gusto. Un traguardo tutt’altro che scontato, raggiunto dopo un lungo percorso che ha compreso radioterapia, chemioterapia, logopedia e riabilitazione.

Un percorso che ha comunque affrontato con “una forza che non sapevo di avere e che vorrei trasmettere a chi sta attraversando la stessa cosa. Io per prima, leggendo le storie di altri pazienti, ho trovato coraggio. Voglio riprendere totalmente la vita di prima e anche di più“.

E noi auguriamo a Sara tutta la forza e la gioia di vivere che merita!

Redazione Dimensione Infermiere

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