9,3 milioni di famiglie in Italia sono costrette a rinunciare alle cure mediche.

Ci sentiamo di usare toni che, seppur accesi, non rappresentano un momento volontario di critica esasperata, ma si pongono quale focus legittimo e necessario sulla grave crisi del nostro Ssn. Una crisi che imperversa sulle fasce deboli della popolazione, proprio perché sono quest’ultime a vivere con assenza di paracadute gli aspetti di criticità insiti nel sistema sanitario.  E’ uno studio dell’Osservatorio sul bilancio di welfare delle famiglie italiane di MBS Consulting ad aver evidenziato il grande difetto di tutela della famiglia italiana che, secondo tali risultati, rinuncia alle cure mediche in sei casi su dieci. Rinuncia che si estrinseca nella impossibilità di acquisire farmaci, o nella difficoltà a prenotare visite specialiste ed esami.

Crisi gravissima per il meridione

Allarme quest’ultimo ancor più segnatamente grave se ci si focalizza sul meridione d’Italia dove, vista la grave impreparazione e difetto di servizio delle strutture pubbliche, l’utente medio preferisce, (o meglio è costretto) a rivolgersi sempre più di frequente a strutture private a pagamento.

Qual è la situazione dei soggetti non autosufficienti e dei più poveri?

Difficoltà tremende anche per coloro i quali non sono autosufficienti e per i quali l‘assistenza è divenuta praticamente una spesa insostenibile; di lapalissiana evidenza è in tal senso come per le famiglie in cui uno dei familiari sia non autosufficiente le forme di assistenza specifiche siano divenute soluzione impraticabile, fa riflettere in tal senso come in Italia questa sia appannaggio di solo una famiglia su cinque.

Riflettori quindi necessariamente e tristemente accesi sulle fasce di popolazione meno abbienti dello stivale per le quali, a fronte di una spesa sanitaria totale delle famiglie di 33.7 miliardi, gran parte viene sostenuta per la prevenzione. In valori monetari le prime tre componenti sono costituite da prevenzione (8 miliardi, pari al 23,7% del totale della spesa sanitaria); cure odontoiatriche (6,4 miliardi, pari al 19,3%) e visite specialistiche (4,6 miliardi, pari al 13,6%).

Ecco perché sono le famiglie più povere a percepire maggiormente la crisi della sanità, secondo i calcoli della ricerca “il segmento dell’agiatezza ha una spesa medica di 2.303 euro per famiglia (pari al 3,3% del reddito medio), quello della debolezza di 1.060 euro (pari al 7,7%).”

Il divario tra nord e sud

Anche l’analisi territoriale del nostro paese mette in luce il grande divario tra ricchi e poveri e soprattutto tra nord e sud.  In Italia la spesa sanitaria per famiglia è di 1.356 euro al Nord (4,1% del reddito), 1.488 al Centro (4,9%) e 1.212 al Sud e nelle Isole (4,9%). Necessario al fine del corretto inquadramento delle tematiche sottese al problema è il riferimento a due ordini di motivi alla base di questa sperequazione: in primo luogo la maggiore possibilità di spesa delle famiglie del nord, frutto di maggiori salari, in secondo luogo il riferimento ad una qualità del servizio offerto che limita il ricorso alla spesa privata, che al contrario, e come poco sopra anticipato, al sud diviene sempre più una necessità.

Tutto questo si traduce in rinuncia alle spese sanitarie.

Affermazione questa che sembra relegare il nostro paese a Paese in via di sviluppo, la marcia inarrestabile della povertà seguita ad una sempre minore possibilità di fare affidamento su servizi sanitari di qualità costringe 9,3 milioni di famiglie (36,7% del totale) a rinunciare alle cure. Solo per il 47% delle famiglie il reddito è stato sufficiente ad affrontare tutte le spese. Le altre si sono dovute arrangiare chiedendo aiuto ad amici, indebitandosi oppure rinunciando. La rinuncia alla spesa sanitaria si concentra nella fascia della debolezza economica, dove colpisce il 58,9% delle famiglie, inoltre nel segmento dei genitori soli con figli a carico (49,9%) e in generale nel Centro e Sud (42 – 40%).

Ecco a cosa le famiglie rinunciano maggiormente in Italia: cure odontoiatriche, visite specialistiche e di prevenzione.

Sono molte le famiglie in Italia a non poter contare su un aiuto statale, secondo lo studio di cui sopra, meno di una famiglia su 5 riceve aiuti statali. Basti considerare che il 73,9% delle famiglie con persone non autosufficienti sostengono per intero le spese di assistenza il 15,3% riceve sussidi che coprono interamente le spese, mentre il 10,7% ricevono sussidi parziali.

Martino Di Caudo

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