SARNO – Teatro L. De Lise, 2 ottobre 2025
La prima giornata del Congresso Nazionale Wulnotech 2025 si è aperta a Sarno con un clima di viva partecipazione e consapevolezza professionale.
Promosso dalle associazioni scientifiche sotto la guida della Dott.ssa Sonia Silvestrini e del Prof. Enrico Oliva, l’evento ha messo subito al centro della scena i temi più urgenti del wound care e della flebolinfologia, intrecciando scienza, pratica clinica e sguardi innovativi sul concetto stesso di cura.

Una carica palpitante per l’inizio del congresso
È iniziato con una carica palpabile il Congresso Nazionale Wulnotech 4.0, nella cornice del Teatro De Lise di Sarno.
A dare ufficialmente il via ai lavori, i saluti istituzionali del Sindaco di Sarno, introdotti con orgoglio dai presidenti del congresso, la Dott.ssa Sonia Silvestrini e il Prof. Enrico Oliva.
Il programma si è aperto toccando subito un nervo scoperto della medicina moderna: la vulvodinia, una condizione spesso sottovalutata, che oggi chiede un nuovo linguaggio clinico.
Il Prof. Anglana ha guidato la platea in una riflessione clinica che supera gli approcci frettolosi e superficiali, per restituire centralità alla persona, e in questo caso alla donna, che soffre.
Non più solo un disturbo da “catalogare”, ma una realtà olistica complessa, che chiede ascolto e risposte concrete dall’integrazione delle varie discipline im gioco.
È proprio in questa direzione che si è mossa la relazione della Dott.ssa Ginevra Oliva, specializzanda in psicoterapia ed esperta in neuroscienze, che ha tracciato una linea precisa del campo psicologico, esistenziale e relazionale nel quale si muovono le donne con la sofferenza della vulvodinia.
Tecniche come la psicoterapia integrata e la mindfulness, in particolare l’approccio alla compassione, e soprattutto all’auto-compassione, della donna che riversa su di sé chissà quante colpe della sua condizione. Tutti i vari approcci, tra cui la (Compassion Cultivation Training), diventano strumenti concreti per ricucire il filo strappato tra corpo e mente.

Wulnotech 2025, tra contenuto e multidisciplinarietà
Ma la giornata non si è di certo fermata qui.
Relazione dopo relazione, il congresso ha proseguito con un approfondimento tecnico e scientifico su linfedema, nutrizione clinica, e wound care avanzato, aprendo una finestra sulle tecnologie di ultima generazione nei materiali da medicazione.
La Dott.ssa Curinga, infermiera esperta in wound dressing, ha presentato un’analisi sull’uso dell’acido ialuronico con sulfadiazina argentica, delineando i vantaggi di questo tipo di approccio per lesioni complesse.
Una delle relazioni che abbiamo trovato tra le più interessanti della mattinata, è stata senza dubbio quella del Dott. Paolo Siciliano, farmacista specializzato in preparazioni galeniche.
Il suo intervento ha mostrato come la galenica possa fare la differenza nelle “ferite difficili”, grazie a preparazioni su misura, spesso assenti nel circuito farmaceutico commerciale.
Il suo richiamo alla necessità di una rete realmente multidisciplinare, che coinvolga medici, infermieri e farmacisti, ha colto l’interesse dell’aula e la prospettiva di un modello praticabile di presa in carico integrata, centrata sui bisogni reali del paziente.
E non finisce qui: nelle prossime giornate del congresso proporremo anche interviste esclusive con alcuni relatori, tra cui lo stesso Dott. Siciliano, per esplorare da vicino le competenze specifiche che ciascuna professione porta in dote all’approccio multidisciplinare, come da tradizione del congresso.
Apprezziamo che il congresso non si tratta di una mera occasione di citaxioni steriki, ma di un’occasione per ridefinire le coordinate della cura, tra nuove evidenze, umanizzazione e rinnovata responsabilità professionale.
Ma ora è il momento di un meritato lunch, pronti per il resto di questa promettente giornata.

Nel pomeriggio del Wulnotech 2025: pratiche cliniche e visioni operative
Dopo una mattinata densa di riflessioni e prospettive interdisciplinari, il pomeriggio della prima giornata del Congresso Wulnotech ha proseguito con interventi centrati sull’operatività clinica e sulla presa in carico integrata dei pazienti con patologie vascolari e lesioni cutanee complesse, fino al salvataggio d’arto o alle casistiche di amputazioni in un succedersi di relazioni dei numerosi colleghi di ogni disciplina.
La giornata si avvia alla sua conclusione con l’ultimo dei round della giornata: tematico su “Protesizzazione e gestione delle lesioni cutanee del piede“.
Una panoramica concreta e aggiornata su una delle sfide più complesse del wound care, dove biomeccanica, cura della cute e riabilitazione si intrecciano.
Durante l’incontro, si è discusso dell’importanza della valutazione posturale e dell’analisi del paziente per prevenire la formazione di ulcere recidivanti.
Sono stati presentati casi clinici che hanno mostrato come l’uso combinato di medicazioni avanzate, l’attenzione all’uso dei corretti prodotti per il debridement con la relazione del Dott. De Santis, il prezioso contributo del podologo nelle relazioni della Dott.ssa Gabriele e del Dott. Volpini, senza dimenticare i nuovi approcci terapeutici che ci hanno fornito le relazioni della Dott.ssa Scacchi e la sperimentazione della Dott.ssa Nydenova e del Dott. Camicioli.

Le nostre considerazioni sulla prima giornata del Congresso Wulnotech 2025
Durante questa ricca prima giornata, è stato necessario prendere molti appunti. Tanto erano gli spunti.
E di questo, prima di qualsiasi altra riflessione, è doveroso ringraziare tutti i relatori, gli organizzatori e, in particolare, la Dott.ssa Sonia Silvestrini.
Se i nostri lettori ci dovessero chiedere di trovare un filo conduttore tra i tanti stimoli ricevuti. Di trasformare tutto ciò che abbiamo ascoltato in qualcosa di condivisibile, che possa generare riflessioni da portarsi a casa?
Cosa aggiungere a una giornata così densa?
Se c’è un punto che per noi merita di essere sottolineato è questo: il vero valore della cura sta nell’approccio multidisciplinare.
In quella rete viva e concreta di competenze che ogni professionista porta con sé e condivide ogni giorno attorno alla persona assistita.
Perché sì, cooperare è la nostra vera forza in quanto esseri umani.
La natura, infatti, non ci ha dato artigli o corazze, ma la capacità di collaborare per dei beni comuni, come la salute e tanto altro ancora.
E oggi, qui, ne abbiamo avuto la dimostrazione: medici, infermieri, farmacisti, fisioterapisti, psicologi, ostetriche, podologi, nutrizionisti… ognuno con il proprio linguaggio, ma tutti uniti da un unico obiettivo.
Il messaggio che portiamo a casa oggi è quindi chiaro: nessuna disciplina, da sola, è sufficiente, ma l’integrazione di competenze diverse permette di trasformare, quasi magicamente, la cura nel prendersi cura.
E questo è ciò che c’è di più importante nel lavoro di noi sanitari, ma soprattutto nella vita dei nostri pazienti.
Autore: Dario Tobruk (seguimi anche su Linkedin – Facebook – Instagram – Threads)
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