Nursing Up: i dubbi sulle Magistrali ad indirizzo clinico

redazione 18/07/25

Il comunicato del sindacato Nursing Up richiama l’attenzione sulla necessità di ridefinire ruoli e responsabilità per i laureati magistrali nell’ambito sanitario.

Solo attraverso l’integrazione di competenze avanzate e una reale innovazione organizzativa sarà possibile rafforzare un sistema sanitario più efficace e orientato ai bisogni della popolazione.

I dubbi sulle Magistrali cliniche

Nursing Up prende posizione contro l’ipotesi avanzata dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi): la nascita di una nuova laurea magistrale in Cure primarie e sanità pubblica, destinata ad affiancarsi agli altri percorsi magistrali clinici già previsti.

L’annuncio, arrivato ufficialmente da Fnopi lo scorso ottobre e poi ribadito in occasione del workshop al ministero della Salute del 4 luglio, punta a definire quello che viene presentato come uno dei capisaldi della futura formazione degli infermieri di comunità e di sanità pubblica.

La posizione di Nursing UP sulle Lauree Magistrali ad indirizzo clinico

Per il sindacato guidato da Antonio De Palma, questa proposta non risolve i nodi strutturali della sanità territoriale. Al contrario, rischia di complicare ulteriormente il panorama delle competenze e dei ruoli. “Innovazione vera significa costruire su basi solide, non creare figure professionali in assenza di ruoli, funzioni e contratti chiari”, sottolinea Nursing Up in una nota.

E De Palma rincara: “Il nostro sistema sanitario non ha bisogno di duplicazioni, ma di ruoli definiti e riconosciuti. Esistono già gli infermieri di famiglia e comunità, con percorsi formativi previsti dalla legge 43/2006 e impegnati in prima linea nella sanità territoriale. Creare nuove figure sovrapponibili rischia solo di alimentare tensioni tra professionisti”.

L’infermiere di famiglia e di comunità nella rete sanitaria territoriale

L’infermiere di famiglia e di comunità, come comunicato dal sindacato Nursing Up è già una realtà per molti. Per chi ha già la fortuna di farlo o per chi desidera diventarlo, l’investimento in una formazione specialistica e uniforme per gli infermieri di famiglia e comunità rappresenta una necessità imprescindibile per colmare le attuali disparità e allineare il sistema sanitario italiano agli standard internazionali.

A ragione di ciò, e per approfondire il tema, consigliamo la lettura del libro “Costruire ben-essere nella comunità locale – Manuale di Infermieristica di Famiglia e di Comunità” un testo fondamentale per comprendere il potenziale e l’applicazione di questo importante e innovativo ruolo infermieristico, disponibile su MaggioliEditore.it e Amazon la lettura è consigliata a chiunque disponga di abbastanza interesse per fare la differenza sul territorio. Inizia a informarti su cosa significhi essere un infermiere di famiglia e clicca sul box qui sotto!

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Integrazione reale, non divisioni d’élite

Senza ruoli nuovi, senza responsabilità aggiuntive e senza un progetto professionale capace di incidere sull’organizzazione, la sanità rischia di diventare sempre più frammentata e inefficiente, penalizzando sia i cittadini sia i colleghi con laurea magistrale, oggi esclusi da percorsi in linea con la loro formazione”, sottolinea il comunicato.

Il sindacato rivolge quindi un appello alla politica e agli ordini professionali affinché si eviti di adottare decisioni che rischiano di dividere ulteriormente il sistema e alimentare competizioni tra professionisti: “La sanità ha bisogno di integrazione, non di conflitti. Non si costruisce un sistema migliore creando élite scollegate dalla realtà. Serve programmazione, visione e rispetto per chi opera da anni sul territorio, con competenze ed esperienze già riconosciute”.

Nursing Up chiede che i laureati magistrali vengano inseriti in ruoli realmente integrati, con responsabilità avanzate e funzioni innovative, per rafforzare una sanità territoriale solida e davvero centrata sui bisogni della popolazione.

redazione

Redazione di Dimensione Infermiere
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