630.000 euro per formare i ‘Super Oss’, via libera in Liguria

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Su proposta del presidente e assessore alla Sanità Giovanni Toti e dell’assessore alla Formazione Ilaria Cavo, la Regione Liguria ha approvato lo stanziamento di 630.000 euro per la Formazione Complementare in Assistenza Sanitaria degli Operatori Socio Sanitari.

‘Una misura innovativa e molto attesa’

“Si tratta di una misura innovativa e molto attesa. Regione Liguria ha sostenuto questo provvedimento prima a livello procedurale, con l’inserimento della figura professionale di Operatore Socio Sanitario con Formazione Complementare in Assistenza Sanitaria nel Repertorio regionale delle professioni.

Adesso con il sostegno formativo e finanziario: con la delibera appena approvata è stata così predisposta l’agevolazione economica dei percorsi di formazione complementare per gli operatori socio sanitari con lo stanziamento di 630mila euro attraverso risorse che rientrano nel Programma Operativo FSE 2014-2020 Asse 3 Istruzione e Formazione.

I destinatari dei corsi sono gli Operatori Socio Sanitari occupati presso unità operative liguri di strutture private del settore socio sanitario, individuati dal datore di lavoro”.

Sono state queste le dichiarazioni di Ilaria Cavo, assessore alla Formazione, per annunciare il via libera della Giunta regionale.

350 posti, 400 ore, lezioni interattive a distanza

Saranno 350 i ‘fortunati’, suddivisi per ambiti territoriali coincidenti con le Aziende Sanitarie Locali, che avranno accesso alla formazione (400 ore) che gli permetterà di svolgere ulteriori attività finalizzate a coadiuvare il personale infermieristico in base alle direttive del responsabile dell’assistenza infermieristica e/o ostetrica e in base all’organizzazione dell’unità funzionale di appartenenza”.

La parte teorica del corso, a causa della pandemia in corso, sarà fruibile a distanza attraverso lezioni interattive; le attività formative dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2021.

‘Un intervento necessario’

Entusiasta il presidente Toti: “Per far fronte alle difficoltà strutturali del settore socio sanitario privato durante la pandemia da Covid 19 sia per gli aspetti connessi alla stessa patologia, sia perché una parte significativa del personale del comparto è stata assorbita dal settore pubblico, con un trend non destinato a modificarsi nel breve periodo si è reso necessario un intervento della Regione per favorire l’accrescimento delle competenze professionali degli operatori anche quale misura di più efficace contrasto della pandemia e per investire nell’apprendimento permanente come leva prioritaria e indispensabile per ottenere l’innalzamento dei livelli di conoscenza, abilità e competenza della popolazione per un’inclusione sia sociale che lavorativa”.

Conclusioni

La terribile carenza di infermieri, di cui in pochi si erano accorti fino all’inizio del 2020, stanno portando i nostri governanti a scegliere delle soluzioni molto pericolose (in primis per i cittadini).

Lo ha sottolineato anche il presidente Opi La Spezia, Francesco Falli, commentando un nostro articolo sulla sostituzione degli infermieri con gli OSS nelle Rsa: “In tutta Italia la carenza di #infermieri, che nel 2019 era stimata da FNOPI in circa 60mila professionisti mancanti, porterà a pericolose derive simili.

Inoltre la gestione della pandemia #Covid_19 ha spinto le Aziende pubbliche a forme di ‘reclutamento’ più snelle e a concorsi più veloci (perlomeno in più Regioni italiane). Una delle conseguenze è stata la trasmigrazione dalla Sanità Privata a quella Pubblica di non pochi Infermieri.

Nell’immediato la via più semplice e più pericolosa è quella qui ricordata, già percorsa dal Veneto e che avrà altri tentativi senza dubbio su pressione di chi le RSA le gestisce: ma non tutti; vi sono realtà dove per trattenere gli Infermieri stanno aumentando le retribuzioni, il che appare assai sensato.

Ancora, sul piano della programmazione formativa si continua a perdere tempo e occasioni a livello centrale, e nei prossimi anni sconteremo tutti, come cittadini e come professionisti sanitari, la attuale assenza di reazioni adeguate a una carenza nota da anni, solo esacerbata dal Covid, e non provocata dalla pandemia.”

Autore: Alessio Biondino

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Alessio Biondino

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