Triennio ECM infermieri in scadenza: cosa succede se non faccio crediti ECM?

Redazione 22/10/21
Scarica PDF Stampa
La fine del triennio formativo ECM degli infermieri 2020-2022 è alle porte e molti si domandano: cosa si rischia a non raggiungere gli ECM necessari? Cosa succede se non faccio crediti ECM?

Triennio ECM in scadenza: cosa succede se non faccio crediti ECM?

Ne abbiamo parlato in lungo e in largo. Per quanto possa risultare fastidioso parlare di aggiornamento a ridosso di una pandemia, il triennio ECM 20-22 è in scadenza e molti colleghi sembrano essere divisi dalla frenesia di concludere i propri obblighi formativi o di rinunciare definitivamente a fronte di molti dubbi sulle conseguenze reali di un mancato aggiornamento. Certo parlare di formazione obbligatoria è stato davvero troppo nel 2020, anno horribilis della pandemia. Ma al tramonto del triennio le cose cambiano parecchio.


Le procedure disciplinari delle professioni sanitarie

Quest’opera è stata realizzata per offrire alle professioni sanitarie un utile strumento di conoscenza e, quindi, di difesa. Per comprendere pienamente le regole del sistema così da poterlo gestire in maniera produttiva e, comunque, nel senso della verità e della giustizia. La conoscenza del diritto impedirà una strumentalizzazione della procedura disciplinare affinché non diventi un momento di ritorsione e di punizione per fatti estranei alle accuse.


A cosa si va incontro se non assolvo l’obbligo ECM?

Per quanto le cose si siano fatte difficili, è da molti anni che le istituzioni concedono diverse proroghe all’assolvimento degli obblighi ECM dei professionisti sanitari, è difficile credere che anche in futuro saranno presenti condoni ai propri doveri formativi.

Consulcesi, un’azienda di consulenza legale e formativa per i professionisti sanitari ha ipotizzato alcune formule di sanzioni realistiche:

  • sanzioni ordinistiche: la legge Lorenzin 3/2017 e il d.l. 2011/138 giustificano azioni sanzionatrici da parte dei propri ordini professionali. Queste sanzioni, potrebbero essere le stesse che hanno portato molti infermieri ad essere sospesi per non aver adempiuto all’obbligo vaccinale, ovvero sospensione del sanitario fino all’assolvimento dell’obbligo formativo ECM;
  • nel settore privato, la presenza di sanitari che non hanno assolto all’obbligo formativo può comportare, per l’azienda, il mancato accreditamento sanitario dell’intera struttura o sulle certificazioni di Qualità. Difficile credere che ciò non comporti pesanti ricadute sul dipendente: il mancato assolvimento degli obbighi ecm potrebbe essere motivo di licenziamento per giusta causa?
  • aspetto assicurativo e medico-legale: il professionista non aggiornato si troverebbe in una posizione difficile al cospetto delle assicurazioni, che di solito approfittano di qualsiasi manchevolezza per non pagare. Ad esempio a fronte del maggiore rischio assicurativo, l’assicurazione potrebbe chiedere un premio più oneroso. O addirittura, in quanto non adempiente alle norme di legge, il sanitario potrebbe rischiare di non essere coperto dalle società assicuratrici. Inoltre, in tribunale un sanitario che non ha assolto agli obblighi formativi risulterebbe svantaggiato nella propria difesa e ciò potrebbe essere usata come aggravante della situazione ed essere costretto a risarcire in pieno il danno, in caso di colpa conclamata, grazie al fatto che le assicurazioni potrebbero smarcarsi dal pagamento della quota assicurativa.

Per saperne di più su come funziona il sistema di aggiornamento ECM, continua a leggere:

https://www.dimensioneinfermiere.it/ecm-infermieri-triennio-2020-2022/

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento