Un infermiere statunitense avrebbe abusato sessualmente di decine di pazienti incoscienti, addirittura filmandole e fotografandole così da archiviare un’infinità di dati (qualcosa come quattro terabyte!). E il bello è che in circa 10 anni di questa sua scellerata attività nessuno si sarebbe accorto di nulla.
Il 61enne C. P. L., queste le iniziali del suo nome, lavorava in un ospedale del Colorado (St. Mary’s Medical Center di Grand Junction, nella contea di Mesa) e a seguito dell’accusa di violenza sessuale è stato licenziato.
Come raccontato dal New York Times, tutto è venuto a galla a seguito della denuncia di un altro dipendente della struttura, che lo avrebbe colto in flagrante mentre fotografava una paziente nuda all’interno dell’Unità di terapia intensiva e si faceva addirittura un selfie con la testa appoggiata sul suo ventre.
Da lì sono scattate le indagini e dopo che gli inquirenti hanno sequestrato i suoi dispositivi informatici, il mare di files detenuto dal sanitario è stato scoperto e il maniaco è stato arrestato (lo scorso ottobre). Solo sul suo telefono cellulare c’erano molti video e tantissime foto di lui in posava con decine di pazienti prive di sensi. Una galleria degli orrori.
Il procuratore distrettuale della contea di Mesa ha spiegato che il 61enne all’inizio era accusato di aver aggredito sessualmente “solo” due pazienti, ma di fronte a quella gran mole di materiale informatico (risalente fino a 10 anni prima) sequestrato ora le accuse a carico del sanitario potrebbero moltiplicarsi.