Accusato di violenza sessuale da un’infermiera, medico si difende: «È stata lei a mettermi la mano sul petto»

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«Sono medico di pronto soccorso di primo grado, so giudicare le situazioni. Ho lavorato per dodici anni come cardiochirurgo all’ex ospedale di Bergamo e facevo pure trapianti di cuore. Non ho mai avuto problemi con nessuno in trentadue anni di lavoro, tranne che in questo pronto soccorso e con queste tre infermiere».

È così che D.K., medico di pronto soccorso accusato di violenza sessuale da un’infermiera (VEDI “Si è strusciato da dietro contro di me”, infermiera denuncia medico: a processo per violenza sessuale), ha provato a difendersi in aula.


Altro che molestie, secondo quanto dichiarato dall’uomo ai giudici: «Nemmeno so che cosa significa palpeggiare, al massimo conosco il termine palpazione» si è difeso il professionista, riferendosi chiaramente al termine usato in medicina.

Niente strusciamenti, toccatine, insulti alle infermiere e scarsa voglia di visitare i pazienti, quindi: «È falso. Lei e altre due infermiere stavano eseguendo un prelievo, stavano impiegando un po’ troppo tempo così mi sono offerto di aiutarle. È stata lei a mettermi la mano al petto, dicendo ‘vai al tuo posto e inizia a lavorare’. Ho studiato anche psicologia. Una donna che si sente palpeggiata avrebbe pronunciato frasi molto diverse».


E sul presunto stato di alterazione che non gli avrebbe permesso di finire il suo turno di lavoro, il camice bianco si è così giustificato: «Non è vero, sono io che me ne sono andato perché c’era un’ambiente di lavoro ostile. Ho sbagliato, dovevo finire il turno, ma non volevo creare polemiche».

Sulla boccetta di Lexotan trovata vuota nel cestino del bagno (usata per mitigare l’effetto di eventuali altre sostanze…?) dove il professionista si è chiuso a lungo prima dell’arrivo dei Carabinieri, ha dichiarato: «Dichiaro davanti a Dio di non aver mai fatto uso di sostanze tossiche». E ancora: «Io non l’ho usato – riferendosi al Lexotan –, e poi anche gli infermieri potevano usare quel bagno».

Vedremo come andrà a finire. Secondo quanto riportato da Bergamo News, le conclusioni (sentenza inclusa?) sono previste per il prossimo 31 maggio.

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a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | Maggioli Editore 2015

Alessio Biondino