Allusioni sessuali e telefonate sconce alle infermiere, medico a processo

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Il caso di un medico accusato di molestie sessuali nei confronti di infermiere in un ospedale della provincia di Brescia ha scosso la comunità sanitaria e sollevato importanti questioni riguardanti il rispetto e la sicurezza sul luogo di lavoro. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Giornale di Brescia, il medico è stato rinviato a giudizio dall’udienza preliminare del 22 settembre, con l’accusa di violenza sessuale.


L’indagine è stata avviata grazie al coraggio di un’infermiera che ha deciso di costituirsi parte civile e raccontare le molestie subite. Queste avrebbero avuto inizio alla fine del 2019, quando il medico avrebbe iniziato con commenti inappropriati sul corpo dell’infermiera, per poi passare a riferimenti sessuali e insistenti inviti a cena. La situazione è peggiorata ulteriormente quando il medico avrebbe iniziato a fare richieste sessuali e telefonate sconce, mettendo la donna in una situazione estremamente difficile.


L’escalation delle molestie ha raggiunto un punto critico a giugno 2020, quando il medico avrebbe tentato un contatto fisico non richiesto. Questo comportamento non solo ha creato un ambiente di lavoro ostile e insicuro, ma ha anche avuto un impatto negativo sulla reputazione dell’infermiera, poiché il medico l’avrebbe insultata pubblicamente davanti ai colleghi.


Fortunatamente, l’infermiera ha avuto il coraggio di rivolgersi alla direzione dell’ospedale, che le ha concesso un trasferimento. Questo passo ha avviato un’indagine interna che ha rivelato un secondo caso di molestie sessuali da parte del primario nei confronti di un’altra infermiera. Anche questa infermiera ha deciso di costituirsi parte civile nel processo che inizierà l’11 gennaio.

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Alessio Biondino

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