Arriva l’elisoccorso: uomo prende a schiaffi infermiera e medico

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È accaduto lo scorso 15 maggio in una cava di Sarteano (Siena), un centro piuttosto importante dove lavorano diversi operai e in cui si producono materiali edili: un uomo è caduto all’interno di un silos ed è stato parzialmente ricoperto dalla ghiaia (VEDI La Nazione).

Per tirarlo fuori, ferito e sotto shock, ma vivo, ci è voluto diverso tempo e soprattutto l’intervento dei vigili del fuoco. Tutto è bene quel che finisce bene? Non proprio: all’arrivo nella cava dell’elicottero Pegaso, allertato dal 118 e proveniente da Grosseto, un collega dell’infortunato si sarebbe scagliato contro l’equipaggio al grido di «siete arrivati tardi» e malmenando medico e infermiera.


Fortunatamente, il soccorso si è concluso in fretta e il paziente è stato trasportato presso il più vicino ospedale, ma… La triste vicenda, adesso, avrà quasi sicuramente degli strascichi giudiziari.

L’Asl è infatti pronta a procedere legalmente contro l’autore dell’aggressione, come spiegato in una nota: «L’Azienda Asl Toscana sud est esprime la propria vicinanza al personale dell’elisoccorso Pegaso 2 aggredito durante l’intervento sul luogo dell’incidente sul lavoro in una cava a Sarteano. L’Asl valuterà di concerto con la propria avvocatura ogni azione a possibile tutela dei dipendenti coinvolti».

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FORMATO CARTACEO

Guida al monitoraggio in Area Critica

Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio.   A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.

a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | Maggioli Editore 2015

Alessio Biondino