La Regione Liguria, di fronte alla crescente ondata di episodi violenti verificatisi all’interno dei pronto soccorso e dei reparti ospedalieri, ha intrapreso un’iniziativa senza precedenti per contrastare questa inaccettabile tendenza (VEDI Repubblica).
Attraverso la leadership dell’assessore regionale Angelo Gratarola, è stata infatti lanciata una campagna di informazione mirata ad affrontare il problema alla radice e garantire la sicurezza di medici e infermieri che lavorano instancabilmente per la salute della comunità.
In tutti gli spazi comuni dei nosocomi regionali, sono stati appesi cartelli con un messaggio chiaro e inequivocabile: “Vietato aggredire medici e infermieri”. Ciò basterà a smuovere le coscienze e ad evitare le violenze? Questo messaggio rappresenterà un passo significativo verso la promozione del rispetto e della consapevolezza del ruolo cruciale che svolgono i professionisti sanitari o sarà l’ennesimo buco nell’acqua?
Questo approccio (tanto disperato quanto economico…) per risolvere il grave problema, riuscirà finalmente a sensibilizzare pazienti e visitatori sull’importanza di mantenere un ambiente sicuro e rispettoso all’interno degli ospedali?
O è come se, all’indomani dell’11 settembre 2001, anziché migliorare in toto la sicurezza dei voli, per far fronte all’emergenza avessimo appeso dei cartelli negli aerei con scritto “vietato dirottare il velivolo”?
