In occasione del 3° Congresso Nazionale WulnoTech, che si terrà dal 3 al 5 ottobre presso l’Auditorium BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo a Roma, abbiamo l’onore di intervistare la Dott.ssa Sonia Silvestrini, infermiera specialista in wound care e presidente dell’associazione che, da molti anni ormai, rappresenta un autorevole punto di riferimento per l’approccio multidisciplinare nel trattamento innovativo delle lesioni cutanee in Italia. In fondo all’articolo, troverete maggiori dettagli sul congresso e le modalità per iscriversi gratuitamente.
Intervista a Sonia Silvestrini, presidente Wulnotech
D – Gentile Dott.ssa Silvestrini, quest’anno il Congresso Wulnotech giunge alla sua terza edizione, e anche questa volta il programma promette di essere un punto di incontro tra tecnologia, multidisciplinarietà e umanizzazione dell’assistenza nel campo del wound care. In che modo il congresso affronterà questi temi e come si sta evolvendo l’approccio personalizzato nella gestione dei pazienti?
R –Con l’avvento della rivoluzione Tecnologica, la stessa è chiamata a rispondere ai bisogni di salute, l’Intelligenza Artificiale e la Realtà Virtuale, sono le vere sfide per il futuro dell’innovazione in Sanità. Il futuro dell’Health Care volge proprio verso la digitalizzazione e l’innovazione dell’erogazione assistenziale, da primaria a polispecialistica. La Digitalizzazione dei Processi di Cura risulta performante nella personalizzazione dell’assistenza su vari fronti, promuovendo un’assistenza continua e monitorata da Professionisti formati, preparati e dedicati, con notevole supporto per i caregivers, che non vengono mai lasciati nella solitudine del deserto assistenziale.
Saranno mostrati device altamente tecnologici, che avvalendosi dell’intelligenza Artificiale, si sono dimostrati vincenti durante il percorso di cura. Il Team Plurispecialistico, in perfetta sintonia, composto da diverse figure professionali di vari livelli, illustrerà le modalità, i percorsi di cura e le strategie da mettere in atto nei pazienti affetti da lesioni cutanee complesse e con bisogni di salute.
D – Con il continuo evolversi delle competenze infermieristiche in ambito wound care, quali crede siano le sfide principali per la formazione degli infermieri e come eventi come il vostro possono contribuire a superarle?
R – Le nuove frontiere del Wound Care rappresentano l’ennesima sfida per contrastare il continuo ed esponenziale aumento dei pazienti che ne sono affetti, specie in relazione agli ultimi studi di prevalenza, ove è stato stimato il seguente dato allarmante: nei paesi industrializzati, circa oltre il 2% della popolazione avrà almeno un’ ulcera nel corso della vita e studi di prevalenza indicano che circa l’1% delle persone adulte sono affette da un’ulcera cutanea all’età di 65 anni, percentuale che s’innalza sino al 5% intorno ai 90 anni.
Nella stima, risulta che in Italia più di 500.000 persone presentino ulcere in fase attiva e che oltre 600.000 nuclei familiari siano direttamente coinvolti nell’assistenza e nella gestione dei pazienti. Questo pone i presupposti per definire la ‘lesione cutanea’: Malattia Sociale. La formazione specialistica nel campo del Wound Care è fondamentale, importante è imparare a valutare e rilevare in modo oggettivo, saper trasferire in modo corretto e lineare le informazioni, mettere in atto Action Plan condivisi dal team Multidisciplinare ed è proprio questo il ‘take to home’(messaggio da portare a casa) su cui noi cerchiamo di battere.
D – Il Congresso Wulnotech di quest’anno rappresenterà un’occasione unica per approfondire le nuove tecnologie nel wound care. Quali strumenti tecnologici le sembrano più promettenti e come pensa che possano migliorare concretamente l’assistenza ai pazienti?
R – Verranno mostrati device tecnologici innovativi che si avvalgono dell’intelligenza artificiale per supportare gli operatori nella rilevazione oggettiva e nella registrazione corretta ed esaustiva dei parametri di monitoraggio e nuovi dispositivi per la prevenzione ed il trattamento di lesioni cutanee a vari livelli, con relativi approfondimenti. In continuum saranno divulgate metodologie di Best Practice, che vedranno impegnati poi i discenti nella prova pratica ‘Look-Touch-Do It’ (Guarda – Tocca – Fai), con Docenti dedicati, affinché il quanto appreso in aula assuma concretezza e non venga disperso.
D – Tra le polemiche sull’Assistente Infermiere e la programmazione delle Lauree Magistrali a carattere clinico, quale consiglio darebbe alla classe infermieristica, che si trova ad affrontare un periodo così confuso e delicato come quello attuale?
R – Il cambiamento fa parte di qualsiasi tipologia di processo e nel marasma di informazioni pluridirezionali, è solamente aumentata la confusione informativa, che ha quasi fatto scattare anche, in alcuni, senso di angoscia e paura per il proprio futuro professionale. Le Lauree Magistrali a carattere clinico consentirebbero di acquisire un approfondimento scientifico in determinate aree, rammentando che il passaggio alla dimensione specialistica è una vera e propria necessità, è stato richiesto alle istituzioni un cambiamento e una riflessione strutturale in sinergica con il Ministero della Salute ed il Ministero dell’Università. Il percorso prevede dopo laurea triennale, la possibilità di proseguire con tre lauree magistrali ad indirizzo clinico specialistico per costruire nuovi percorsi di carriera definiti : cure territoriali (l’infermiere ‘di famiglia’ e ‘di comunità’), emergenza-urgenza (sia ospedaliera che territoriale), neonatale pediatrica, con collocazione economica e giuridica differenti.
Per quanto riguarda l’istituzione dell’ ‘Assistente Infermiere’, la connotazione ancora non appare ben chiara, ne da parte delle istituzioni autorevoli che da quelle giuridiche, vi sono osservazioni e pareri di varia tipologia, in quanto alcuni definiscono questa figura una sorta di ‘Profilo OSS Rivoluzionario’ ed in caso, sarà necessario ridefinire i criteri, rimodulare gli staffing e le skill-mix per la determinazione delle dotazioni organiche, sia a livello ospedaliero che territoriale e residenziale, rammentando la complessità assistenziale in esponenziale aumento.
Mi preme comunque sottolineare l’allarmismo della Collettività Infermieristica Europea, seriamente preoccupata per questa probabile nuova figura professionale, che definisce ‘nuovo pseudo-infermiere a basso costo’, in quanto potrebbe fortemente penalizzare la qualità delle cure. Il consiglio che mi sovviene consiste innanzitutto nel seguire il susseguirsi degli aggiornamenti normativi, rilevabili anche sul portale dell’Ordine di appartenenza, per essere sempre informati sui vari avvicendamenti e di continuare a credere nella nostra Professione, rammentando che non è solo clinica, ma anche ricerca, didattica, docenza, management, Pilastri nei processi assistenziali, Risorse e Professionisti Fondamentali dei Sistemi Sanitari.
Congresso Nazionale Wulnotech: info su crediti ECM e come iscriversi
Ringraziamo la presidente Silvestrini per il tempo dedicato e ricordiamo a tutti i professionisti sanitari che il Congresso è gratuito, accreditato con 14 ECM e aperto a tutte le professioni sanitarie.
L’obiettivo dell’evento è aggiornare i partecipanti sulle innovazioni tecnologiche nel trattamento delle lesioni cutanee. Durante i tre giorni intensi di formazione, i relatori, appartenenti a diverse aree professionali, condivideranno i fondamenti e le novità nel mondo del wound care, concentrandosi sui pazienti affetti da lesioni di difficile guarigione.
Per iscriversi gratuitamente, è sufficiente compilare il modulo al seguente link.
Per consultare il programma completo del congresso, scarica il file dal box sottostante.
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