Cure palliative, mancano due terzi degli infermieri

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Le cure palliative sono un diritto fondamentale e, dal 2017, sono considerate parte integrante dei livelli essenziali di assistenza (LEA). Altresì, le evidenze scientifiche dimostrano che non solo prolungano e migliorano la vita, ma anche che contribuiscono a un processo di fine vita dignitoso. Tuttavia, nonostante ciò, nel nostro paese c’è una grave carenza di personale sanitario qualificato per fornire cure palliative. 

Questa situazione è stata analizzata approfonditamente da un gruppo di lavoro della Società Italiana di Cure Palliative (SICP), il cui studio è stato pubblicato sulla Rivista Italiana di Cure Palliative, e i dati prodotti sono piuttosto allarmanti.


Attualmente, esiste infatti un’urgente necessità di intervento. Le recenti normative, come la legge 106 del 2021, chiedono alle Regioni di completare le Reti di cure palliative entro il 2025, mentre il decreto ministeriale 77/22 definisce il ruolo di tali Reti nell’ambito di una rinnovata sanità territoriale. Inoltre, la Legge 197/2022 fissa l’obiettivo di coprire il 90% del bisogno di cure palliative entro il 2028. Queste disposizioni si inseriscono nel contesto più ampio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il quale prevede un miglior utilizzo delle risorse disponibili nel settore sanitario.


Ma le cifre evidenziano una grave carenza di personale, soprattutto nell’assistenza domiciliare. Mancano circa 750 medici specialisti e più di 3.000 infermieri, rappresentando una carenza del 66%. Una voragine. Anche negli hospice, sebbene la situazione sia leggermente migliore, vi è comunque una significativa carenza di personale rispetto agli obiettivi fissati dalla normativa.


Come sottolineato dagli esperti (VEDI Vita), è importante sfatare alcune false credenze sulle cure palliative, come il fatto che riguardino solo i pazienti oncologici o che si limitino al fine vita. Al contrario, le cure palliative dovrebbero essere accessibili a chiunque abbia una malattia cronica degenerativa in fase avanzata e possono affiancare le cure attive fin dalle fasi precoci della malattia.


Con l’aumento delle patologie croniche e dell’invecchiamento della popolazione, la domanda di cure palliative è destinata a crescere significativamente. Tuttavia, attualmente vi è una grave mancanza di dati completi sulla distribuzione del personale impegnato nel settore delle cure palliative, il che rende difficile pianificare e garantire un’adeguata assistenza.

Per affrontare queste sfide, è necessario non solo garantire un adeguato finanziamento delle cure palliative, ma anche risolvere le carenze nel personale qualificato. È essenziale investire nella formazione di medici e infermieri specializzati in cure palliative e attuare strategie per attrarre professionisti qualificati nel settore.

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Alessio Biondino

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