Un francobollo dedicato a Florence Nightingale per celebrare gli infermieri

Redazione 30/10/20
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Anno 2020, bicentenario della nascita di Florence Nightingale e Anno internazionale dell’infermiere. La professione infermieristica, come mai fino ad ora, ha dimostrato con i fatti quanto il suo lavoro sia fondamentale per la tenuta socio-sanitaria del Paese.

Per commemorare l’infermiere moderno, il Ministero per lo Sviluppo Economico ha emesso, ieri 29 ottobre, un francobollo in cui in primo piano vi è il ritratto della stessa Nightingale, su uno sfondo che ritrae il Ponte Vecchio di Firenze, città in cui è nata e da cui ha preso il nome “Florence”, il “Diagramma delle cause di mortalità nell’esercito d’Oriente” elaborato da lei stessa durante la guerra di Crimea e il logo della FNOPI.

FNOPI, un francobollo dedicato a Florence Nightingale e a tutti gli infermieri

“La professione infermieristica è centrale nella nostra società – dichiara il vice ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Buffagni, annunciando ufficialmente l’emissione e rivolgendosi a tutti gli infermieri – Grazie per quanto state facendo e per la sicurezza che ci trasmettete con il vostro lavoro”.

 

 

E oggi la FNOPI insieme all’Opera di Santa Croce – che a Firenze custodisce il monumento a Florence Nightingale – celebra l’emissione del francobollo sottolineando il ruolo decisivo di infermiere e infermieri. Per rendere omaggio a Florence, e a tutti coloro che stanno difendendo la vita umana dalla pandemia, questa mattina alcuni studenti, infermieri e cittadini britannici (tra cui il direttore del British Institute, Simon Gammel, hanno portato fiori davanti al monumento – recentemente restaurato – voluto dalla comunità inglese che viveva a Firenze nell’Ottocento e meta, ogni anno, di operatori sanitari provenienti da tutto il mondo.

“Florence è un’icona, è una presenza preziosissima per Santa Croce che la ricorda nel bicentenario della nascita – sottolinea Irene Sanesi, presidente dell’Opera di Santa Croce -. Questo francobollo suggella il suo ruolo di donna coraggiosa, anticipatrice dei tempi e fondatrice della moderna Scienza infermieristica”.

È un caso molto raro che una carta valore postale dello Stato italiano venga dedicata a un cittadino straniero, sebbene Nightingale sia nata nel nostro Paese (nel 1820) e vi sia tornata grazie a due lunghi viaggi ben documentati (1837/38 e 1847/48), che hanno gettato le basi delle sue conoscenze sociali e scientifiche.

Per questo motivo, un apprezzamento ufficiale è pervenuto dall’Ambasciatore Britannico in Italia, Jill Morris, che ha inviato un videomessaggio di vicinanza e affetto rivolto a tutti gli infermieri. “La nostra Florence è altrettanto vostra”, afferma.

Il francobollo è stato salutato con favore anche dal museo dedicato a Florence Nightingale, a Londra, che ha concesso i diritti di riproduzione dell’immagine. Il direttore David Green si è dice “davvero grato per tutto il lavoro che in Italia è stato fatto per aiutarci a ricordare Florence in quest’anno così speciale, in particolare per tutti gli infermieri”.

Per l’occasione, grazie alla costanza e alla passione per la filatelia nata in seno all’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Carbonia-Iglesias, è stato anche possibile riunire, per la prima volta, l’intera collezione di tutti i francobolli dedicati a Florence Nightingale ed emessi nel corso degli anni dai servizi postali di ogni parte del mondo.

Durante la giornata di emissione del 29 ottobre, e fino all’8 dicembre, sarà possibile avere un assaggio di quella che poi diventerà una mostra itinerante, sostenuta dalla FNOPI, presso lo storico Spazio Filatelia di Firenze (via Pellicceria, 3), dove si potrà anche ricevere l’annullo primo giorno di emissione. Annullo che, grazie alla disponibilità di Poste Italiane, sarà disponibile anche nei 120 giorni successivi, rispettando i consueti orari di apertura dell’ufficio (lun-ven 8.20/13.35, sabato 8.20/12.35) e nel pieno rispetto delle attuali disposizioni a contrasto del Covid-19.

Il direttore della Filiale di Firenze 1, Pio Violante, presente al primo annullo della giornata, ha dichiarato: “Un francobollo svolge anche una funzione culturale molto importante: è un omaggio all’importanza della memoria e a tutto ciò che aiuta a consolidarla e conservarla nel tempo. È un modo per rendere attuali eventi e personaggi passati, disegnando per loro un presente che li valorizza e un futuro che non dimentica. Quello odierno – ha proseguito – vuole tracciare con un tratto artistico i valori e i meriti di chi, nel corso della propria vita studiò e trasformò il lavoro infermieristico in un approccio scientifico orientato ai dati”.
Il francobollo e i prodotti filatelici correlati saranno disponibili anche presso gli Uffici Postali con sportello filatelico di Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it

Fonte: FNOPI.it

Professione infermiere: alle soglie del XXI secolo

La maggior parte dei libri di storia infermieristica si ferma alla prima metà del ventesimo secolo, trascurando di fatto situazioni, avvenimenti ed episodi accaduti in tempi a noi più vicini; si tratta di una lacuna da colmare perché proprio nel passaggio al nuovo millennio la professione infermieristica italiana ha vissuto una fase cruciale della sua evoluzione, documentata da un’intensa produzione normativa.  Infatti, l’evoluzione storica dell’infermieristica in Italia ha subìto un’improvvisa e importante accelerazione a partire dagli anni 90: il passaggio dell’istruzione all’università, l’approvazione del profilo professionale e l’abolizione del mansionario sono soltanto alcuni dei processi e degli avvenimenti che hanno rapidamente cambiato il volto della professione. Ma come si è arrivati a tali risultati? Gli autori sono convinti che per capire la storia non basta interpretare leggi e ordinamenti e per questa ragione hanno voluto esplorare le esperienze di coloro che hanno avuto un ruolo significativo per lo sviluppo della professione infermieristica nel periodo esaminato: rappresentanti di organismi istituzionali e di associazioni, formatori, studiosi di storia della professione, infermieri manager. Il filo conduttore del libro è lo sviluppo del processo di professionalizzazione dell’infermiere. Alcune domande importanti sono gli stessi autori a sollevarle nelle conclusioni. Tra queste, spicca il problema dell’autonomia professionale: essa è sancita sul terreno giuridico dalle norme emanate nel periodo considerato, ma in che misura e in quali forme si realizza nei luoghi di lavoro, nella pratica dei professionisti? E, inoltre, come si riflettono i cambiamenti, di cui gli infermieri sono stati protagonisti, sul sistema sanitario del Paese? Il libro testimonia che la professione è cambiata ed è cresciuta, ma che c’è ancora molto lavoro da fare. Coltivare questa crescita è una responsabilità delle nuove generazioni. Le voci del libro: Odilia D’Avella, Emma Carli, Annalisa Silvestro, Gennaro Roc- co, Stefania Gastaldi, Maria Grazia De Marinis, Paola Binetti, Rosaria Alvaro, Luisa Saiani, Paolo Chiari, Edoardo Manzoni, Paolo Carlo Motta, Duilio Fiorenzo Manara, Barbara Man- giacavalli, Cleopatra Ferri, Daniele Rodriguez, Giannantonio Barbieri, Patrizia Taddia, Teresa Petrangolini, Maria Santina Bonardi, Elio Drigo, Maria Gabriella De Togni, Carla Collicelli, Mario Schiavon, Roberta Mazzoni, Grazia Monti, Maristella Mencucci, Maria Piro, Antonella Santullo. Gli Autori Caterina Galletti, infermiere e pedagogista, corso di laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma.Loredana Gamberoni, infermiere, coordinatore del corso di laurea specialistica/ magistrale dal 2004 al 2012 presso l’Università di Ferrara, sociologo dirigente della formazione aziendale dell’Aou di Ferrara fino al 2010. Attualmente professore a contratto di Sociologia delle reti di comunità all’Università di Ferrara.Giuseppe Marmo, infermiere, coordinatore didattico del corso di laurea specialistica/ magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede formativa Ospedale Cottolengo di Torino fino al 2016.Emma Martellotti, giornalista, capo Ufficio stampa e comunicazione della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi dal 1992 al 2014.

Caterina Galletti, Loredana Gamberoni, Giuseppe Marmo, Emma Martellotti | 2017 Maggioli Editore

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