Dl Liste d’Attesa, FNOPI: “Senza benefici fiscali a rischio prestazioni aggiuntive degli infermieri”


Per l’Infermieristica italiana continuano ad arrivare schiaffi da destra e da manca. E i professionisti, che almeno a chiacchiere rappresentano la spina dorsale del nostro SSN, sono davvero stanchi di essere presi per i fondelli da una politica che quotidianamente dimostra scarsa attenzione alla categoria.


Niente è stato fatto per gli stipendi da fame. Niente si intravede all’orizzonte, a livello di risorse aggiuntive, per il rinnovo del contratto di comparto. Niente è stato fatto contro il demansionamento, che svilisce quotidianamente i lavoratori e rende la professione appetibile come un lavoro in miniera. Niente è stato fatto per riconoscere il lavoro degli infermieri come usurante.


E adesso, addirittura, le prestazioni aggiuntive ricercate come il pane dai professionisti per riuscire a sbarcare il lunario perderanno i benefici fiscali che le rendevano appetibili: «La FNOPI – dichiarano dalla Federazione – esprime disappunto per la mancata approvazione in Parlamento di un emendamento, presentato da diverse forze politiche, che mirava a salvaguardare il beneficio fiscale previsto dal dl liste d’attesa sulle prestazioni aggiuntive. In particolare, l’articolo 7 introduce un’imposta sostitutiva del 15% sulle prestazioni aggiuntive del personale sanitario i cui benefici vengono vanificati dalla contestuale perdita di altre agevolazioni già in vigore».


Per la FNOPI, «l’assetto definito dall’attuale formulazione dell’articolo 7 rischia inoltre di rappresentare un deterrente per tutti quei professionisti che, venendo meno l’agevolazione prevista dalla legge di bilancio, preferiscono non accedere alle prestazioni aggiuntive».

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Alessio Biondino

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