Esami nelle farmacia dei servizi? Solo con infermieri!

redazione 23/07/25

L’erogazione di esami diagnostici complessi nelle farmacia dei servizi, come ECG e Holter deve avvenire solo in presenza di personale sanitario qualificato, in particolare infermieri e medici, e con percorsi di accreditamento identici a quelli delle strutture sanitarie. Una presa di posizione che trova riscontro nei dati del Rapporto Censis, dove oltre il 77% dei cittadini chiede la presenza di infermieri nelle farmacie, a tutela della sicurezza e della qualità dell’assistenza.

Infermieri nelle farmacie

La AISI (Associazione di Imprese Sanitarie Indipendenti) prende una posizione netta: no alla trasformazione delle farmacie dei servizi in ambulatori sanitari se queste non garantiscono la presenza strutturata di personale infermieristico e/o medico qualificato.

A sostegno di questa linea, l’associazione cita i dati del Rapporto Censis “La nuova farmacia pilastro del SSN”, che evidenziano una domanda chiara da parte dei cittadini: servizi sanitari sì, ma erogati da professionisti della salute, infermieri in primis.

Il 77,5% degli italiani, secondo il Censis, chiede la presenza stabile di infermieri nelle farmacie dei servizi; l’82,1% è favorevole agli screening per ipertensione e diabete, ma solo se eseguiti da operatori sanitari formati. Numeri che parlano chiaro: la fiducia dei cittadini è rivolta alle professioni sanitarie, non alla logica commerciale.

Karin Saccomanno, presidente AISI, è lapidaria, il rapporto: “dimostra che il bisogno principale del cittadino è trovare un infermiere o un medico, non delegare esami complessi a chi non ne ha le competenze. Le farmacie non saranno mai ambulatori e i farmacisti non saranno mai medici o infermieri. E sia chiaro che noi non saremo mai d’accordo per un pericoloso percorso senza regole, che porti a svolgere delicati esami nelle farmacie. Gli esami diagnostici devono rimanere negli ambulatori, dove esistono protocolli, sicurezza e continuità assistenziale

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No a facili ambulatori, medici e infermieri non sono optional

L’associazione ha impugnato la delibera della Regione Lazio che consente alle farmacie dei servizi di erogare prestazioni di telemedicina – tra cui ECG, Holter e monitoraggi pressori – a carico del Servizio Sanitario Regionale. Per AISI si tratta di una “deregulation pericolosa” che crea disparità e disallinea i percorsi di accreditamento tra strutture sanitarie e farmacie, dove non è garantita la presenza di infermieri o altri professionisti sanitari.

In sintesi, l’associazione sottolinea che nelle strutture accreditate lavorano medici e infermieri esperti, formati secondo standard precisi, con protocolli d’emergenza, continuità assistenziale e verifiche costanti. Nelle farmacie, questo sistema attualmente non c’è. E non può bastare una semplice categoria professionale per accreditarsi come struttura sanitaria.

L’infermiere non è quindi un optional, ma un presidio di sicurezza, competenza e prossimità.

L’associazione di dichiara favorevole all’implementazione di servizi di supporto nelle farmacie ma se si vogliono offrire prestazioni cliniche, allora i requisiti devono essere gli stessi delle strutture sanitarie: accreditamento, medici e infermieri presenti, tracciabilità delle prestazioni e controlli.

AISI lancia un appello a Governo e Regioni: fermare la deriva che banalizza l’atto sanitario e valorizzare il ruolo degli infermieri in prima linea. “La sanità territoriale si costruisce su qualità e professionalità – conclude Saccomano – non con scorciatoie che trasformano farmacie in ambulatori improvvisati. Serve un confronto serio per difendere la sicurezza dei cittadini e la sostenibilità del sistema”.

A proposito di territorio

Se sei stanco di lavorare in ospedale, fare i turni e saltare continuamente i riposi, dovresti valutare la possibilità di lavorare sul territorio. La sanità è alla disperata ricerca di migliaia di Infermieri di Famiglia e di Comunità e forse varrebbe la pensa formarsi per diventarlo. Inoltre, per chi ha già la fortuna di farlo, l’investimento in una formazione specialistica e uniforme per gli infermieri di famiglia e comunità rappresenta una necessità imprescindibile per colmare le attuali disparità e allineare il sistema sanitario italiano agli standard internazionali.

A ragione di ciò, e per approfondire il tema, consigliamo la lettura del libro “Costruire ben-essere nella comunità locale – Manuale di Infermieristica di Famiglia e di Comunità” un testo fondamentale per comprendere il potenziale e l’applicazione di questo importante e innovativo ruolo infermieristico, disponibile su MaggioliEditore.it e Amazon la lettura è consigliata a chiunque disponga di abbastanza interesse per fare la differenza sul territorio. Inizia a informarti su cosa significhi essere un infermiere di famiglia e clicca sul box qui sotto!

Manuale di Infermieristica di Famiglia e di Comunità

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Costruire ben-essere nella comunità locale

Di Infermieristica di Famiglia e di Comunità si parla in Italia dai primi anni del 2000.Da allora, molto si è dibattuto intorno a questa professionalità e al suo ruolo, cercando di farne emergere le possibilità operative e l’integrazione con le altre figure e funzioni della rete formale dei servizi, fino a quando la pandemia ci ha drammaticamente mostrato tutta l’inadeguatezza della risposta sanitaria a livello territoriale.Sono stati anni bui, dai quali abbiamo imparato che la difficoltà di accedere all’ospedale, sul quale poggia tutto il sistema, crea un cortocircuito a danno degli operatori, ma soprattutto dei cittadini, portatori di bisogni sia sociali che sanitari. Tuttavia l’emergenza sanitaria ha consentito di attivare riflessioni intorno al problema delle cure primarie e della funzione di gate keeping che il territorio dovrebbe svolgere. Le recenti norme legislative di riorganizzazione del si-stema territoriale hanno per la prima volta delineato un profilo specifico per l’Infermiere di Famiglia e di Comunità.Il presente volume è il primo manuale davvero organico e completo per l’Infermiere di Famiglia e di Comunità, e sarà di certo una risorsa preziosa- per gli studenti che intraprenderanno un percorso formativo in cure territoriali e in Infermieristica di Famiglia e di Comunità- per chi partecipa a concorsi- per i professionisti, non solo infermieri, che vorranno volgere lo sguardo verso nuovi orizzonti.Guido LazzariniProfessore di Sociologia dell’Università di Torino, docente di Sociologia della salute nel Corso di Laurea in Infermieristica.Tiziana StobbioneDottore di ricerca in Sociologia, Scienze organizzative e direzionali. Bioeticista. Professore a contratto d’Infermieristica presso la Scuola di Medicina dell’Università di Torino.Franco CirioResponsabile per le professioni sanitarie della Centrale Operativa Territoriale di Governo della continuità assistenziale e dei Progetti innovativi a valenza strategica dell’ASL Città di Torino.Agnese NataleSi occupa di ricerca, formazione e operatività nell’ambito della partecipazione e dell’empowerment di gruppi e persone in condizione di svantaggio.

 

Guido Lazzarini, Tiziana Stobbione, Franco Cirio, Agnese Natale | Maggioli Editore 2024

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Portale dedicato all’aggiornamento del personale infermieristico: clinica, assistenza, tecniche e formazione.

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