Gli infermieri lucchesi: “Siamo allo stremo, situazione al limite della sostenibilità”

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L’ennesimo grido d’allarme degli infermieri italiani, si è alzato lo scorso giovedì 14 settembre durante l’assemblea promossa a Barga da Opi Lucca: «Siamo allo stremo. Il peso della carenza di personale e di alcune decisioni organizzative da anni grava sulle spalle di pochi operatori e la situazione è al limite della sostenibilità».


I promotori dell’incontro, a cui erano presenti anche il presidente di Opi Gabriele Ciucci e la sindaca di Barga Caterina Campani, denunciano: «Da tempo l’attenzione sulla questione sanità è alta in tutta l’area della Mediavalle e della Garfagnana. Il graduale invecchiamento della popolazione, la riduzione dei posti letto e di alcuni servizi sul territorio, alcune recenti modifiche all’organizzazione a livello zonale sono fattori che acuiscono le criticità, la prima e la più pesante delle quali è la cronica carenza di personale.


Reperibilità che superano gli accordi contrattuali, incertezza sulla programmazione dei turni, reparti con personale insufficiente, operatori sanitari trasformati in impiegati e soffocati dalla burocrazia causano una situazione di grande disagio per gli infermieri e per i cittadini.

Oggetto di attenzione negli ultimi mesi a livello nazionale per i ripetuti episodi di violenza, anche in Mediavalle e Garfagnana tra i settori in maggiore difficoltà c’è quello della salute mentale, dove la carenza di personale si somma a quella delle strutture che non rispondono alla complessità dei casi e alle necessità che ne conseguono. Ma sono ben note anche le difficoltà che riguardano unità operative come dialisi, riabilitazione, ortopedia e cardiologia».


E ancora: «Quella emersa da questo incontro è ovviamente una richiesta di aiuto, ma è anche una dichiarazione di disponibilità rispetto all’Azienda e al sistema sanitario a cercare assieme soluzioni. Non siamo qui solo per lamentarci e denunciare mancanze ma vogliamo essere propositivi perché sappiamo quanto sia importante la nostra professione e vogliamo poterla esercitare nelle migliori condizioni possibili. Emerge chiaramente la necessità di un collegamento tra il livello operativo, rappresentato da noi infermieri e oss, e il piano decisionale e politico».

burnout infermieristico

Alessio Biondino

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