Dopo le lungimiranti e risolutive idee partorite di recente per far fronte alla grave carenza di infermieri (VEDI Assistente Infermiere, infermieri indiani e sudamericani), il Governo ne ha inventata un’altra: mandare gli infermieri in pensione dopo i 70 anni.
In uno degli emendamenti di maggioranza al decreto sulle liste d’attesa, infatti, c’è proprio questa illuminata innovazione: ampliare fino a 72 anni la possibilità di andare in quiescenza per i medici e allargare a tutto il restante personale sanitario, infermieri inclusi, la scelta se restare in servizio fino a 70 (VEDI Il Messaggero).
Cercasi nuovi “eroi”, quindi, disposti a invecchiare e magari morire in corsia per spirito di servizio e per il bene delle aziende. Una iniziativa grottesca e disperata, l’ennesima, che fa capire ancora una volta quanto sia grave la situazione della nostra sanità.
La FNOPI, Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, avverte: «È un’opzione che sarà sicuramente molto poco praticata dagli infermieri, perché formalmente il lavoro non rientra ancora nella lista dei lavori usuranti, come tra l’altro abbiamo chiesto in più di un’occasione, però di fatto è un lavoro usurante: questo impedisce anche volendo alla maggior parte dei professionisti immaginare uno scenario di quel tipo».
Dello stesso avviso è il presidente FIASO (federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere), Giovanni Migliore, che propone: «C’è un’unica soluzione tampone, ma da applicare in fretta: attingere da paesi vicini dove c’un’offerta di professionisti importante dal punto di vista numerico, penso soprattutto all’Albania».
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