Il ministro Schillaci “dimentica” di nuovo gli infermieri. D’altronde, arrivano gli indiani…

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Non si sa più dove trovare infermieri, si sa. Ma il Ministro della Salute Schillaci, dopo aver “risolto” il problema tramite l’annuncio della venuta di chissà quanti infermieri indiani (VEDI Arrivano gli infermieri indiani, Schillaci: “Hanno una scuola infermieristica di alta qualità”) pronti a guadagnare il nostro misero stipendio che comunque corrisponde a 10 volte quello indiano (VEDI L’infermiere indiano in Italia: «Qui guadagno 10 volte tanto»), sembra essere già passato ad altro.


Intervistato durante il forum “L’Italia che verrà” per parlare ancora una volta del rilancio della sanità di prossimità, Schillaci ha rispolverato il falso tema della carenza di medici (l’Italia ne ha anche troppi, VEDI dati OCSE), dimenticandosi nuovamente di parlare di ciò che sta realmente paralizzando la sanità del paese: quella di infermieri!

Ma non solo: canticchiando ancora una volta il ritornello della “nuova sfida della sanità italiana”, il Ministro ha citato la carenza dei medici di famiglia, l’indispensabile necessità di aggiornare la loro formazione per riqualificare la figura e favorirne l’apprezzamento da parte della collettività.


Altresì, Schillaci non si è dimenticato dei farmacisti, descrivendo il loro come un ruolo chiave, destinato a essere sempre più importante nella sanità del futuro che il Governo è orientato a costruire.

E gli infermieri? Non pervenuti. O meglio… Con l’imminente arrivo degli indiani, tutto risolto…? Altro che «figura essenziale», che il Ministero vuole valorizzare «sia dal punto di vista economico che professionale», come Lei ci ha detto lo scorso 12 Maggio (VEDI Schillaci, videomessaggio alla FNOPI: «Infermiere figura essenziale»).


E visto che si è parlato di sanità di prossimità… Dove sono finiti gli infermieri di famiglia, col loro ruolo chiave e imprescindibile? Vogliamo sperare che la sua sia stata semplicemente una innocente (anche se colpevole) “dimenticanza”, caro Ministro. 

Perché proprio non vogliamo credere che, con l’allontanarsi della pandemia, si stia aprendo di nuovo un tristissimo scenario che conosciamo molto bene: quello di una politica che mette volutamente da parte gli infermieri e le professioni sanitarie non mediche. Chissà perché…


Non ci additi come dei puntigliosi rompiscatole, caro Ministro. Siamo solo stanchi delle chiacchiere e delle continue prese per i fondelli della politica. E poi immagini: se Lei avesse distrattamente omesso di citare la categoria dei medici, non pensa che la Federazione che li rappresenta sarebbe già insorta gridando (più o meno pacatamente) a chissà quale scandalo?

Rimaniamo in attesa dei fatti.

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Alessio Biondino