I dati sono chiari: il paziente cardiopatico seguito in prevenzione secondaria da un infermiere abbassa il rischio di recidive del 30% nei pazienti.
Un’altra prova delle potenzialità inespresse di un professionista che vuole prendersi lo spazio che merita nella sanità del futuro.
Le premesse cliniche alla base del progetto Allepre
L’infarto non è mai un episodio isolato nell’arco della propria vita. Un primo infarto, infatti, è seguito da un rischio di recidiva, poiché 1 paziente su 4 interrompe le terapie prescritte nel primo anno dopo l’evento acuto. Questo comporta un rischio aumentato del 30% di un secondo evento.
Da questa premessa, un progetto coordinato dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, condotto su una rete di sette centri cardiologici dell’Emilia-Romagna, ha realizzato una ricerca che prevedeva il controllo in follow up per cinque anni di oltre duemila pazienti ricoverati per eventi cardiovascolari gravi, come infarto miocardico, angina instabile e ictus. Questo progetto, nato dall’idea di un infermiere e due medici, ha un nome: “Allepre”, acronimo di “ALLiance for sEcondary PREvention after an acute coronary syndrome”.
Il disegno del progetto di studio
Due gruppi di studio: un gruppo di controllo sottoposto all’assistenza standard e un altro coinvolto in un percorso strutturato da un team con un approccio multidisciplinare, composto da diversi professionisti.
In cinque anni di osservazione, i pazienti inseriti nel percorso mostravano risultati inoppugnabili: una riduzione del 30% del rischio di recidiva, in particolare di un nuovo evento cardiaco.
I risultati sono stati presentati all’ultimo congresso dell’American College of Cardiology a Chicago, suscitando grande interesse nella comunità cardiologica.
Diventare esperto in cardiologia: imparare l’ECG
Se vuoi diventare anche tu un esperto in cardiologia, devi assolutamente saper interpretare almeno un elettrocardiogramma. Per aiutarti in questo obiettivo ti consigliamo la lettura di “ECG Facile: dalle basi all’essenziale” di Dario Tobruk, infermiere con esperienza pluriennale in cardiologia e divulgazione medico-scientifica, è un testo che continua a ricevere un numero crescente di recensioni positive su Amazon, per la sua semplicità e chiarezza.
È disponibile anche su MaggioliEditore.it. Questo manuale ti aiuterà a comprendere meglio i meccanismi del cuore e le sue funzioni. In generale, se sei interessato alla medicina e alla cardiologia, sarà un’ottima risorsa per apprendere le basi essenziali della lettura dell’ECG.
ECG facile: dalle basi all’essenziale
ECG facile
Quando un infermiere entra in un nuovo contesto lavorativo, viene investito da un’onda di gigantesche proporzioni di protocolli, nozioni, dinamiche, relazioni e migliaia di cose da sapere. Fortunatamente, però, la saggezza professionale insegna che le cose hanno, alla fine, sempre la stessa dinamica: prima è tutto difficile, poi diventa normale, e prima o poi le cose si faranno semplici. È un ciclo che si ripete. Quale che sia il reparto o il servizio, prima si affronterà la montagna e prima si potrà godere della vista incantevole dei picchi a fianco delle nuvole, e scendere a valle soddisfatti del cammino, pronti per la prossima sfida. L’interpretazione dell’elettrocardiogramma è una di queste sfide. Lo scopo di questo breve manuale è guidare il sanitario, per quanto sia possibile, verso il pendio più semplice da scalare, aiutandolo passo dopo passo ad acquisire gli strumenti per non cedere mai di fronte alle avversità. A differenza dei numerosi manuali di autoapprendimento all’interpretazione dell’ECG disponibili nelle librerie e sul mercato, questo testo non è stato pensato per medici, ma è scritto e pensato per il personale sanitario come l’infermiere o, se volete, il tecnico sanitario perfusionista o di radiologia, che ogni giorno si confrontano con questo meraviglioso strumento di indagine. Il manuale tra le vostre mani ha il solo scopo di farvi sviluppare un unico superpotere: saper discriminare un tracciato normale da uno patologico, sapere quando dovrete segnalarlo al medico, e possibilmente salvare la vita del paziente. Scusate se è poco! Dario Tobruk Infermiere di area critica, ha lavorato in Cardiologia e UTIC e si è specializzato in ambito cardiologico. Da sempre persegue l’obiettivo di occuparsi di informazione, divulgazione e comunicazione medico-scientifica. In collaborazione con la casa editrice Maggioli, ha fondato dimensioneinfermiere. it, che tuttora dirige.
Dario Tobruk | Maggioli Editore 2021
16.63 €
Il ruolo strategico dell’infermiere
Il fine del progetto è quello di implementare un approccio educativo e personalizzato: nove sessioni individuali in cui gli infermieri hanno valutato il rischio cardiovascolare e fornito indicazioni pratiche su alimentazione, attività fisica, cessazione del fumo e aderenza terapeutica.
Un percorso che, oltre a prevenire recidive, ha reso l’infermiere punto di riferimento per il paziente e la sua famiglia.
“L’infermiere si è rivelato una figura centrale nella gestione della cronicità e nella continuità assistenziale”, ha sottolineato Massimo Fabi, assessore regionale alle Politiche per la salute, di fronte ai dati emersi. Continua Fabi: “Un modello che ha permesso di ridurre la pressione sul sistema sanitario, migliorando al tempo stesso la qualità di vita delle persone”.
L’infermiere è punto centrale per la salute del paziente cardiologico
A convincere sono stati proprio i numeri e la continuità del percorso: un’integrazione tra le competenze specialistiche e la relazione di fiducia instaurata dagli infermieri.
“Un’integrazione che intendiamo replicare anche su scala regionale e nazionale, valorizzando il ruolo dell’infermiere come professionista che accompagna, informa e motiva” è il commento entusiasta dell’assessore Fabi.
Un progetto che testimonia, in maniera scientifica, come la gestione attiva e partecipata della fase post-infarto possa rappresentare la vera chiave per prevenire nuovi eventi, costruendo un percorso di cura che pone al centro la persona e le sue esigenze quotidiane, attraverso competenze relazionali, tecniche e di assistenza, proprie di un soggetto ancora troppo sottovalutato nella sanità italiana: l’infermiere.
E questi studi, con le loro prove scientifiche, pragmatiche e persino economiche, non possono che dimostrare quanto ancora migliaia di infermieri possano dare alla comunità con le loro competenze. Non è più necessario dimostrare molto altro. È solo una questione di politica sanitaria.
Affidare all’infermiere la salute del paziente, come dimostrano questo e altri decine di studi, significa mettere il paziente in ottime mani. Con un costo minore e risultati migliori. Dove la politica non arriva, arriveranno i dati scientifici.
Autore: Dario Tobruk (seguimi anche su Linkedin – Facebook – Instagram – Threads)
Fonti dell’articolo:
- Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. (10 giugno 2025). [link]
- Regione Emilia-Romagna. (10 giugno 2025). [link]
- Paoli G, et al. ALLiance for sEcondary PREvention after an acute coronary syndrome. The ALLEPRE trial: A multicenter fully nurse-coordinated intensive intervention program. Am Heart J. 2018 Sep;203:12-16. doi: 10.1016/j.ahj.2018.06.001. Epub 2018 Jun 12. PMID: 29966801.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento