Infermiera presa a calci e pugni da quattro persone per un mal di testa

Dario Tobruk 30/03/22
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L’aggressione è avvenuta a Torre del Greco, nel napoletano, ai danni di un’infermiera di 28 anni. Tre donne e un uomo, dopo aver invaso il Pronto Soccorso e preteso immediata assistenza per un mal di testa, hanno preso a calci e pugni la collega senza un valido motivo.

Secondo le prime ricostruzioni la feroce e immotivata aggressione ha procurato estese escoriazioni in varie parti del corpo della collega Martina. La professionista è stata presa a calci e pugni, mentre le tiravano i capelli da due delle tre donne.

Invano anche la difesa dell’operatore socio sanitario e della guardia giurata anche loro coinvolti dalla colluttazione.

Presa a calci e pugni per un mal di testa

La miccia che ha scatenato tanta violenza è il rifiuto da parte degli operatori del 118 di accogliere la richiesta di trasporto in ambulanza per un banale mal di testa. I quattro aggressori infuriati hanno così raggiunto e sfogato la propria frustrazione direttamente al PS dell’Ospedale Maresca di Torre del Greco dove, dopo il lancio di un ombrello sulla vetrata del triage e l’ingresso nei locali sanitari, hanno aggredito la sfortunata infermiera.


La tutela contro le aggressioni agli operatori sanitari

I principali fattori di rischio si rinvengono negli atteggiamenti negativi dei pazienti nei confronti degli operatori, nelle aspettative dei familiari e nei lunghi tempi di attesa nelle zone di emergenza, che risultano in grado di sviluppare danni fisici, ma anche disturbi psichici, negli operatori che subiscono violenza.

Il provvedimento legislativo, nel recare un sorta di diritto penale a presidio della
medicina, interviene con una severa risposta sanzionatoria, ma il problema va risolto
anche affrontando e rimuovendo le radici profonde della violenza … di un paziente che
arriva a colpire il proprio medico.

La tutela contro le aggressioni agli operatori sanitari

Oggi i giornali, le tv, il web e tutti i media li chiamano “i nuovi eroi”.Eppure, da tempo è nota a livello mondiale una nuova emergenza sociale: la violenza contro di loro, la violenza nei confronti degli operatori sanitari.Ogni giorno, sono dati forniti dall’Inail, in Italia si verificano infatti ben 3 episodi di violenza contro gli operatori sanitari, comprensivi di intimidazioni e molestie.I principali fattori di rischio si rinvengono negli atteggiamenti negativi dei pazienti nei confronti degli operatori, nelle aspettative dei familiari, e nei lunghi tempi di attesa nelle zone di emergenza.Varata in piena pandemia da Covid-19, la legge 14 agosto 2020, n. 113, “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”, tenta di rispondere all’esigenza di sicurezza avvertita dal personale medico-sanitario, e contiene varie misure sia a livello sanzionatorio sia a livello educativo e preventivo.Viene inoltre introdotta un’ipotesi speciale del delitto di lesioni personali, una nuova circostanza aggravante comune, in presenza della quale i reati di lesioni e percosse diventano procedibili d’ufficio, e una sanzione amministrativa.Per rispondere, nell’immediatezza, alle esigenze innanzitutto di praticità degli operatori, il volume presenta un primo commentario e una dettagliata e accurata analisi della legge n. 113/2020, e tenta altresì di prefigurare le ricadute derivanti dall’impatto delle nuove disposizioni nel tessuto normativo del sistema.Fabio PiccioniAvvocato del Foro di Firenze, Patrocinante in Cassazione. LLB presso University College of London, è Docente di Diritto penale alla Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali della Facoltà di Giurisprudenza, Coordinatore e Docente di master universitari e corsi di formazione. Giornalista pubblicista, è autore di pubblicazioni e monografie in materia di Diritto penale e amministrativo sanzionatorio.

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Scossa e ancora sconcertata, Marina ha ricevuto dalla Presidente dell’Ordine Provinciale Infermieristico di Napoli, oltre all’ennesima denuncia della continua violenza subita dagli operatori, un messaggio di solidarietà e la promessa di piena assistenza legale e psicologica.

Intervenuti gli agenti del commissariato locale, i quattro sono stati prontamente individuati e segnalati per le indagini.

Continue violenze ai sanitari: quando è troppo?

Non abbiamo il tempo di raccontare dell’ennesimo atto di violenza che veniamo a conoscenza di un caso ancora più cruento e assurdo subito dopo. Il problema, ben lungi dall’essere solo sporadico è ormai una piaga sociale da contrastare duramente.

A quanto sono valsi gli inasprimenti legali contro le aggressioni ai danni degli operatori sanitari se ancora oggi, dopo tanto clamore, persone di questo genere riescono a compiere gesti così infimi impunemente?

Quando potremmo dire che si è arrivati al punto di non ritorno? Quello in cui è necessario rendere legalmente intoccabili i sanitari, almeno nella stessa misura con cui i sanitari rispondono delle loro azioni nei confronti dei pazienti in caso di illecito. Pena il progressivo allontanamento tra professionisti sanitari e utenza, non solo in unico senso.

O forse stiamo aspettando, come sempre si aspetta in Italia, che ci scappi definitivamente il morto?

Autore: Dario Tobruk 

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Dario Tobruk

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