Infermiera presa per il collo e sbattuta al muro

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Il dicembre di fuoco degli infermieri italiani, minacciati e presi a insulti, a botte e a coltellate un po’ ovunque e da chiunque, finalmente è terminato. Ma è iniziato gennaio e, da quanto si apprende, anche il nuovo anno non sta promettendo benissimo.


I primi giorni del 2023, infatti e purtroppo, sembrano totalmente in linea con gli ultimi del 2022: tra infermieri che staccano dal turno di notte e trovano la propria auto senza ruote (VEDI), colleghi percossi senza pietà (VEDI) e professioniste sbranate da utenti e parenti imbufaliti (VEDI), le violenze e le vessazioni ai danni del personale infermieristico italiano seguitano ad essere all’ordine del giorno.


L’ultima notizia in tal senso (VEDI News Sicilia) arriva da Palermo: al pronto soccorso dell’ospedale Cristina, un’infermiera è stata presa per il collo e sbattuta al muro da una dolce mammina in attesa della visita del proprio bimbo, intanto che suo marito si scagliava contro la guardia giurata per completare l’opera.


Il fatto increscioso, l’ennesimo, è stato denunciato da Aurelio Guerriero (segretario territoriale Nursind Palermo) e da Giampiero Buglisi (segretario aziendale Nursind): «È il quinto caso di aggressione documentata da Natale.


La situazione è esplosiva, durante le feste si registra un indice di sovraffollamento del 400 per cento, cioè c’è una utenza quattro volte più grande di quella che si potrebbe accogliere in reparto. I colleghi ogni mattina vanno al lavoro terrorizzati da questa situazione di sovraffollamento, che comunque riguarda un po’ tutti i Pronto Soccorso della città.


Serve più personale e servono più addetti alla sicurezza, l’azienda deve intervenire per trovare una soluzione. Ormai le aggressioni sono all’ordine del giorno e durante le feste sono sempre più frequenti.

Solo qualche giorno fa alcuni parenti di un paziente si sono arrampicati sulla scala antincendio per andare a salutare una mamma col figlio ricoverati, e solo perché un infermiere li ha richiamati lo hanno aggredito. Non si può continuare a lavorare in queste condizioni, c’è il timore che prima o poi ci saranno tragiche conseguenze».

FORMATO CARTACEO

Guida al monitoraggio in Area Critica

Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio.   A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.

a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | Maggioli Editore 2015

Alessio Biondino