Infermiera sospesa e “trattata da no vax pur non essendolo”

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Una vicenda a dir poco surreale, denunciata dal sindacato Nursind di Nuoro e raccontata da un quotidiano locale, ha coinvolto un’infermiera sarda che lavora presso l’Aias di Aritzo: nonostante sia una convinta ‘sì vax’, assolutamente d’accordo nel farsi immunizzare contro la Covid-19, è stata sospesa dal lavoro per non aver completato il ciclo vaccinale.

Non ha completato il ciclo vaccinale

La motivazione? Non è vaccinata. O meglio non ha potuto effettuare la seconda e la terza dose in quanto subito dopo l’inoculazione della prima, lo scorso febbraio, è andata in shock anafilattico. Da lì in poi una serie di visite e di accertamenti che si sono tradotti in una inevitabile esenzione.

‘Fatto paradossale’

Ma è stata comunque lasciata a casa. Perché? A spiegare i dettagli di questo imbarazzante atto discriminatorio è stato Piero Efisio Demurtas del sindacato Nursind Nuoro: A novembre è stata sospesa dal lavoro e mai più reintegrata. La norma, per casi come questi in cui il vaccino non si può fare per vari rischi per la salute, prevede che l’azienda la ricollochi in una posizione adatta alla sua situazione, come turni notturni senza contatti con i pazienti e attività burocratica. Il fatto è paradossale e ha conseguenze, anche psicologiche, sulla donna”.

‘Trattata da no vax’

Eppure, inspiegabilmente, nonostante l’impossibilità della professionista a vaccinarsi con tanto di inoppugnabile certificazione, non è stata mai reintegrata sul posto di lavoro. Anche Mauro Pintore, segretario provinciale Nursind, denuncia: “L’Aias non l’ha riammessa al lavoro nonostante ci sia il certificato dell’Igiene pubblica che afferma che non può completare il ciclo vaccinale. È inaccettabile.

Viene trattata come una no vax pur non essendolo. La sua situazione è stata valutata da igienista, medico rianimatore, neurologo, allergologo: non è idonea alla profilassi anti Covid-19.”

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Alessio Biondino

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